Il Comune di Venaria dovrà promuovere la LIS come “strumento di comunicazione per le persone sorde”
E’ arrivata all’approvazione unanime la mozione, presentata dalla consigliera Barbara Virga e dal consigliere Salvatore Ippolito, per chiedere al Comune di Venaria di riconoscere la Lingua dei Segni Italiana (LIS) “come importante strumento di comunicazione per le persone sorde”. La conclusione dell’iter, avviato lo scorso dicembre, è giunta il 12 marzo, quando il consiglio comunale ha dato l’ok. “Occorre favorirne la diffusione e la conoscenza – ha commentato la consigliera Virga – e stanziare risorse economiche adeguate, in maniera tale che le persone affette da sordità siano facilitate nell’apprendimento, nella conoscenza, nella diffusione e nella comprensione”.
Mentre in Aula si procedeva alle votazioni, tra il pubblico sedevano due delegazioni, una provinciale e l’altra regionale, dell’ENS – Ente Nazionale Sordi. Erano presenti anche Serafino Timeo, presidente di ENS Torino, e Antonio Iozzo, presidente di ENS Piemonte.
Il Comune di Venaria, quindi, si farà promotore, presso la Regione Piemonte, dell’emanazione del regolamento attuativo per la Legge n°9 del 2012, che promuove il LIS come forma di comunicazione tra udenti e sordi, anche al fin di favorire l’integrazione sociale e culturale. “Il Comune – ha aggiunto Barbara Virga – ha il compito preciso di favorire le pari opportunità tra i cittadini”.
“La LIS – ha proseguito la consigliera – è una vera e propria lingua, con una grammatica precisa, una sintassi e una morfologia proprie. Inoltre non è alternativa al ricorso alla parola, essendo spesso utilizzata anche dai sordi oralisti o impiantanti. Pertanto il riconoscimento da parte del Consiglio comunale non pregiudica la promozione dell’apprendimento e dell’uso della parola da parte dei sordi”.
La mozione, inoltre, chiede al Comune di Venaria di valutare, per chi ne facesse richiesta, di mettere a disposizione un interprete LIS da far intervenire in diretta durante le sedute del Consiglio comunale e durante la manifestazioni legate alle giornate istituzionali, come da calendario ufficiale. Ad esempio il 25 aprile o il 2 giugno.
“Abbiamo poi chiesto – ha concluso Virga – di considerare la possibilità di sottotitolare le registrazioni delle sedute consiliari in favore di chi, affetto da problemi di sordità, non conosce la lingua dei segni in quanto sordo non congenito”. L’intento, in generale, è consentire alle persone sorde di partecipare alla vita istituzionale della città.