MILANO – Si son dimenticati dei bambini sordi e ciechi degli asili nido. Le linee guida della Regione Lombardia per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, varate il 30 giugno scorso, si occupano delle scuole materne fino a quelle superiori.
Non degli asili nido, anche se fino all’anno scorso le Province, allora competenti in materia, riconoscevano anche ai bimbi da 0 a tre anni la presenza dell’assistente alla comunicazione, la tiflologa e materiale ludico-didattico ad hoc.
Ora la competenza è tutta della Regione, che con le linee guida ha riordinato la materia cercando di fare ordine nel caos che ha regnato per anni, con Province che si comportavano in maniera diversa e con una carenza cronica di fondi. Ma la dimenticanza dei bambini degli asili nido nelle linee guida sta causando problemi a non poche famiglie, che si sono viste rifiutate dalle Ats le domande presentate per ottenere questi servizi.
Secondo la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Paola Macchi, si tratta di almeno 50 casi e per questo ha presentato una mozione urgente. “Ho anche parlato con gli assessori competenti e mi hanno assicurato che cercheranno di correre ai ripari -spiega-. Spero comunque che la mozione raccolga tra i consiglieri regionale le firme necessarie per arrivare oggi stesso in Consiglio ed essere approvata, così da impegnare anche formalmente la Giunta a includere nelle linee guida gli asili nido”.
A questa dimenticanza, però, si poteva rimediare anche prima. L’Associazione nazionale subvedenti (Ans) infatti aveva inviato una lettera alla Regione, già nel mese di luglio, in cui appunto sottolineava che erano esclusi i bambini con disabilità sensoriale da 0 a tre anni. “Il problema di per sé era noto -racconta Carla Mondolfo dell’Ans-. Ci auguriamo che ora si risolva il problema”.
(Agenzia Redattore Sociale)