Calendario d’Aula decisamente “light” al Senato in attesa del Def che potrebbe venire presentato tra il 20 e il 21 settembre ed esaminato intorno al 28. Unica eccezione martedì prossimo: giornata in cui tornano alla ribalta le mozioni sulle banche come quella presentata da Andrea Augello (Idea) con la quale si chiedono sanzioni più severe per gli amministratori e un allargamento della platea degli obbligazionisti da risarcire. Argomento “sensibile” anche alla luce del ritardo con cui si sta procedendo alla composizione della commissione d’inchiesta.
Oltre a questo “nodo” e all’ormai noto provvedimento che stabilisce il distacco del comune di Sappada dalla regione Veneto per entrare a far parte del Friuli Venezia Giulia, già “usato” prima dell’estate come “tappabuchi” per evitare che venisse esaminato lo ius soli, l’assemblea di Palazzo Madama si dovrà occupare nei prossimi giorni di temi come le celebrazioni per i 2000 anni dalla morte di Ovidio o quella per i 150 anni dalla morte di Gioacchino Rossini.
Ma i senatori, la prossima settimana, potrebbero trovarsi anche alle prese con questioni come le commemorazioni di Leonardo, Raffaello e Dante (ddl già approvato dalla Camera) o della lingua italiana dei segni: anche questo provvedimento viene ritirato ciclicamente fuori dal cassetto pur sapendo che avrà poche possibilità di diventare legge visto che le nuove tecnologie, come si spiega nel gruppo Misto, lo renderebbero “decisamente superato”.
“Allora – commenta il senatore della Lega Stefano Candiani – sarebbe stato molto più serio evitare di convocare l’Aula in questo periodo, la gente forse avrebbe capito di più. Ma mettere tutti insieme in calendario provvedimenti così è davvero ridicolo…”. Il fatto, si osserva anche nel Pd, “è che la legislatura è di fatto finita”. Dopo la sessione di bilancio, si conferma nell’opposizione, “potrebbe accadere di tutto” pertanto si evita di affrontare temi “caldi” del calibro dello ius soli, sul quale il capogruppo Pd Luigi Zanda, si commenta in FI, ha di fatto messo “una pietra tombale” all’ultima conferenza dei Capigruppo, o del ddl contro il fascismo che a Palazzo Madama sta già ricevendo vistose critiche.
Il testo di Matteo Rìchetti sui vitalizi ha preso il via ieri in commissione Affari Costituzionali, ma l’intenzione è quella di “cambiarlo radicalmente” quindi è quasi certo che non diventerà legge entro la legislatura. Anche per il ddl che tutela gli orfani di femminicidio la strada resta in salita. Sono stati presentati 71 emendamenti e 13 ordini del giorno in commissione Giustizia e FI è pronta a votarlo solo se la platea dei minori si estenderà a tutti quelli i cui genitori sono rimasti vittime di omicidi volontari. Un allargamento per il quale, si avverte nel Pd, mancherebbe la copertura.