Il Pirellone ha già approvato una legge regionale sulla Lis, la Lingua italiana dei segni. Ma per tenere alta l’attenzione sul tema, nei giorni scorsi ha organizzato un convegno con esperti e rappresentanti dell’Ente nazionale sordi

Presenti il Presidente della Commissione Sanità, Fabio Rolfi, la senatrice lombarda Laura Bignami, l’europarlamentare Angelo Ciocca (in collegamento da Bruxelles) esperti e rappresentanti dell’Ente nazionale sordi si sono confrontati sulla promozione della lingua e sulle tante criticità ancora da risolvere. In particolare si è parlato di accessibilità nel mondo sanitario, a scuola e sul posto di lavoro.
Riconosciuta in Europa già nel 1988, sostenuta dall’Unesco, oggi in Italia la Lis è utilizzata da 43 mila persone, di cui 5 mila in Lombardia.
“Il convegno – spiega Carolina Toia – è frutto di una proficua collaborazione tra Regione Lombardia e l’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi (ENS), che ha portato prima alla stesura del progetto di legge per la promozione della LIS e poi alla sua approvazione in Consiglio regionale. La LIS è una vera e propria lingua, con una grammatica precisa, una sintassi e una morfologia propria, e come tale va riconosciuta e promossa”.