“Se dovessi dare un voto a Renzi, direi 10 su sociale e sanità”. Ileana Argentin, deputata del Pd da sempre a sinistra nel partito del premier, e in prima linea da anni nelle battaglie per i diritti dei disabili, non nasconde il suo entusiasmo per le ultime mosse del presidente del Consiglio.
“Dal governo D’Alema in poi ricorda non c’è stato più niente per la disabilità. Pur essendo io della sinistra del Pd, devo ammettere che Renzi sta facendo un lavoro straordinario per la disabilità, anche dal punto di vista culturale. Ovunque va parla del “Dopo di noi”, e quindi le famiglie con figli disabili cominciano a non sentirsi più sole. Il resto del mondo finalmente sa di che parliamo”.
Nella manovra ci sono i fondi previsti dalla legge?
Ci sono i 90 milioni di euro previsti per il primo anno per il “Dopo di noi”: ho già visto le bozze dei piani attuativi che diverranno pubblici per metà novembre. Ma non solo quelli. Su che altro ha puntato il governo? Sono 20 anni che la disabilità e il sociale non venivano presi così in considerazione. Guardi, io non sono mai salita sul carro di Renzi, ma ad oggi ritengo che abbia fatto grandissime cose per le situazioni di difficoltà.
Quali?
Dopo 20 anni sono stati messi i soldi nelle leggi previste contro le barriere architettoniche; sia nel Dpr 503/96, sia nella legge 13 per le residenze private. Questo vuol dire che non solo si lavorerà negli edifici pubblici, ma chi in casa ha un bagno piccolo per una carrozzina, o una doccia da modificare, potrà chiedere al proprio Comune i finanziamenti. La legge c’è da tanti anni, ma gli ultimi governi si sono riempiti la bocca sulle barriere architettoniche, senza spendere un centesimo.
Un occhio di riguardo c’è anche nel capitolo pensioni?
Sì, perché è previsto il prepensionamento per i familiari con disabili in casa. Si sa che le famiglie che hanno in casa la persona con dei deficit hanno una gestione del lavoro ben diversa. Si tratta di una risorsa importantissima. E anche per i disabili che lavorano è previsto un pensionamento anticipato. Si prende in considerazione il fatto che il lavoratore disabile all’inizio ha maggiori forze, ma col tempo queste possono diminuire di molto.
Quindi si può dire che c’è stata coerenza tra le leggi approvate e lo stanziamento dei fondi?
E l’unico governo che ha aumentato il capitolo di bilancio sulla non autosufficienza. Parliamo di più di 40 milioni di euro. A queste misure va aggiunta la parte legata alla sanità, in cui per la prima volta non ci sono tagli, ma anzi c’è un aumento. Il premier ha più volte parlato di mobilità. Mobilità e accessibilità dei trasporti sono argomenti contenuti nella manovra. Sono coinvolti anche le periferie e i piccoli capoluoghi di provincia.
Insomma, una svolta culturale?
Direi proprio di sì. E non solo nella manovra. Portare un’atleta paralimpica nel viaggio in Usa significa abbattere una delle barriere culturali maggiori.
Fonte: Avvenire