Una messa totalmente in Lis: la celebrazione nella lingua dei segni per i non udenti. Si terrà infatti oggi, alle 11.30, la messa in onore di San Francesco di Sales, nella chiesa di Santa Maria di Loreto.
di Alessio Zaffini
A celebrare la funzione sarà un parroco di Spinetoli (Ascoli), il quale, tramite il segnare e il parlare, potrà farsi capire da tutte le persone interessate. Questo evento è una bella opportunità per far capire l’importanza della Lis, poiché tramite la lingua dei segni i sordi possono fare tutto: “Bisogna saper distinguere il segnare dal gesticolare – spiega Nicoletta Giorgi, consigliera anziana dell’Ens, l’Ente Nazionale Sordi –. La lingua dei segni ha una sua grammatica ed è completa di tutti i lemmi necessari per un corretto apprendimento anche della lingua italiana. Purtroppo nelle scuole non è ancora insegnata e difficilmente un sordo può farsi capire, se non tramite un interprete”. Difficile anche la comunicazione in questo periodo di pandemia, in quanto le mascherine stanno impedendo la lettura del labiale: “Una volta mi hanno fermato i carabinieri, ma con la mascherina non riuscivo a leggere le labbra e non ci capivamo”.
Situazione scomoda che molte persone non udenti stanno vivendo tuttora: alle poste, in banca, al supermercato; le mascherine stanno dando non pochi problemi ai sordi: “Abbiamo anche richiesto delle mascherine trasparenti al livello della bocca, ma è stato complicato reperirle in tempi brevi”. Altra problematica che attanaglia l’Ens è la sede dove poter organizzare corsi e riunioni: “Prima stavamo vicino alla chiesa di Loreto, poi, per motivi di sicurezza, abbiamo lasciato quel sito – continua Nicoletta –. Ora siamo in via del Miralfiore, ma purtroppo il posto è piccolo e facciamo difficoltà a ritrovarci tutti assieme. Anche la sede sportiva si è dovuta spostare di parecchi chilometri: si trova infatti a Ginestreto. Per i giovani può essere facile raggiungerla, ma il problema maggiore è per gli anziani, i quali hanno bisogno di un posto dove potersi ritrovare, segnare e potersi confrontare. Ci piacerebbe poter ritrovare una sede grande, con qualche sala anche per mangiarci una pizza tutti assieme”.
Anche la carenza di finanziamenti pubblici si è fatta sentire: con il passaggio dell’Ens da ente pubblico ad ente privato, infatti, le risorse sono state ridotte a livello nazionale: “Qui gestiamo tutto tramite volontariato, non siamo stipendiati per stare qui. Noi siamo lavoratori esterni, però una segretaria fissa ci farebbe molto comodo, qualcuno che possa sentire e che possa poi anche comunicare a noi”. Fortunatamente, però, vi è un ottimo dialogo tra ente ed istituzioni, come dice Luca Pandolfi, assessore alle Pari Opportunità: “Stiamo lavorando assieme per poter dare una nuova sistemazione.
A breve avremo anche un incontro nel quale parleremo di tutte le problematiche relative all’Ens ed alla comunità dei non udenti. Vogliamo che si sentano il più integrati possibile e che non vengano esclusi.
Collaborando si può”. Per ogni informazione visitare il sito https:pesarourbino.ens.it.