Cinema senza barriere, i sordi lanciano una petizione: “Vogliamo i film con i sottotitoli”

Mancata accessibilità per i sordi al cinema, la comunità di Catania lancia una petizione per introdurre i sottotitoli nelle sale cinematografiche:”Noi come gli altri”

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È la comunità dei sordi italiani a gridare a gran voce il diritto all’inclusione e all’accessibilità nei cinema italiani. Sono in migliaia a chiedere di inserire nelle sale cinematografiche i sottotitoli per essere alla pari come tutti gli altri attraverso una petizione nazionale.

A cura di Francesco Bunetto

In base alle ultime statistiche 2020 (fonte Airs – Associazione italiana ricerca sordità) su 60 milioni di abitanti, in Italia soffrono di ipoacusia 7,2 milioni di persone, pari al 12% della popolazione italiana residente.

Esiste effettivamente una direttiva 89/552/CEE del 2010 che introduce i sottotitoli nei media ma la comunità dei sordi sottolinea il fatto che inserire i sottotitoli fissi all’interno di tutte le sale cinematografiche è un modo per includere i soggetti sordi senza avere orari e giorni prestabiliti.

Fanpage.it ha intervistato la comunità dei sordi di Catania (CGSI) e il Presidente dell’Ens (Ente Nazionale Sordi sez. provinciale di Catania) per capire come affrontare il problema che riguarda inclusione e accessibilità. “Lottare per i propri diritti, in un mondo senza discriminazione, esclusione ma integrazione e accessibilità, sarebbe un mondo migliore”.

Abbiamo parlato con l’interprete di Lingua dei segni italiana Viviana Aprile che ha segnato con chi ha pensato di lanciare una petizione nazionale dal titolo”Accessibilità per i sordi al cinema, questa sconosciuta”. Loro sono Vanessa Parasiliti, 21 anni componente del Comitato Giovani Ens e Gabriele La Monaca, 30 anni, socio Ens, in rappresentanza del Presidente Ens Provinciale Catania Sebastiano Manciagli e tanti altri giovani e non.

“Dal momento in cui al cinema non vi sono i sottotitoli per noi sordi è impossibile accedere – ha segnato Gabriele – vediamo che gli udenti si divertono e hanno maggiore gradimento, invece a noi sordi tutto ciò manca, rimaniamo emarginati e anche noi vogliamo essere alla pari con gli altri.  Inclusione per noi sordi – continua Gabriele – significa avere la parità a livello sociale senza nessuna discriminazione e senza nessuna etichetta. Non vogliamo avere le mani legate ma vogliamo essere proprio come tutti gli altri poiché per noi una serata tra amici può voler dire essere contenti e soddisfatti a livello di comunità e vogliamo essere come gli udenti che si divertono e che hanno maggiore gradimento mentre invece a noi sordi tutto ciò manca, rimaniamo emarginati e anche noi vogliamo essere al pari degli altri. Conclude Gabriele – “Dal momento in cui al cinema non vi sono i sottotitoli per noi sordi è impossibile accedere, rimaniamo indietro rispetto agli udenti che comunque hanno più opportunità, si portano avanti, hanno maggiore gradimento mentre noi sordi dobbiamo sempre aspettare”.

La petizione conta più di 21 mila firme

La situazione dei cinema in Italia non è alla pari dei diritti – dice la comunità – “Circa l’80% dei paesi europei trasmette con i sottotitoli mentre invece l’Italia no – ha detto Vanessa. In passato – continua – c’è stata l’opportunità di avere i sottotitoli ma era ad orari e giornate impossibili per chi ha una famiglia, per chi ha bambini. In questo momento l’Italia è indietro- ha segnato Vanessa – lo Stato da poco ha approvato la Lis dopo una lotta di lunghissimi anni. Magari le sale cinematografiche pensano che gli udenti possono avere fastidio per i sottotitoli ma in realtà no, possono utilizzare l’udito e ugualmente lo sguardo. Questa petizione – conclude Vanessa – è un modo per far capire allo Stato che ci siamo anche noi ed è necessario che lo Stato ci dia la piena accessibilità, quindi spero davvero che in una sala ci siano i sottotitoli fissi”. Anche il Presidente dell’Ens esprime piena solidarietà alla comunità impegnata a lottare lunghe battaglie. “Ci rivolgiamo al ministro che si occupa di disabilità, Erika Stefani, vediamo che potrebbe occuparsi  della situazione dei sordi come occasione per poter discutere, affrontare e risolvere i problemi”.

 

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