Ragazzo sordo non capisce cosa dice l’autista del pullman che spazientito lo umilia davanti a tutti

“Chiedo solo di portare un po’ più di pazienza con le persone con difficoltà di comunicazione”

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ALDENGO – Una brutta storia quella vissuta da Davide Campagnari, un 32enne domiciliato nel Biellese sordo e affetto da sindrome coreoatetosica, ovvero con una leggera difficoltà di movimento, che nella giornata di venerdì 16 luglio, come spesso gli accade di fare, ha tentato di prendere il pullman per andare a fare la spesa ma, purtroppo, una serie di circostanze hanno fatto sì che lui quel pullman non sia riuscito a prenderlo e che, umiliato e amareggiato, sia stato costretto a far ritorno a casa sua.

Pubblicato il 27 Luglio 2021 Di

Secondo quanto raccontato dal protagonista di questa triste storia, infatti, l’autista del pullman sul quale era salito, spazientito perché non aveva con sé il biglietto, gli avrebbe intimato di scendere in malo modo dal mezzo e, quando lui non ha capito, gli avrebbe gettato fuori dall’autobus il carrellino della spesa che aveva con sé.

Abbiamo contattato Davide per farci raccontare da lui cosa è successo e perché non è riuscito a salire su quel pullman.
Davide, perché quell’autobus non è riuscito a prenderlo?
Tutto è accaduto nel pomeriggio di venerdì scorso quando a Valdengo ho preso il bus per andare a fare la spesa, come tante altre volte mi è capitato di fare.
Quindi lei è abituato a usare i mezzi pubblici?
Uso sempre i mezzi pubblici, ma non mi era mai successa una cosa simile.
Cosa è capitato?
Come dicevo, io sono abituato a prendere i mezzi pubblici per spostarmi e venerdì sono andato alla fermata con il mio carrellino della spesa e, come faccio sempre, stavo acquistando il biglietto tramite un’app che ho sul telefonino ma purtroppo l’applicazione ha avuto dei problemi e mi è uscita la scritta: “non acquistabile”.
E a quel punto cosa ha fatto?
Sono salito ugualmente con il carrello della spesa e l’autista mi ha chiamato perché si è accorto che non avevo il biglietto, così mi sono avvicinato a lui per mostrargli l’app cercando di fargli capire che non mi era stato possibile acquistarlo.
Ci tengo a sottolineare che per via della mascherina per i sordi è impossibile comunicare senza la lettura labiale, quindi tutta la situazione è diventata ancora più complessa. Io volevo comprare il biglietto sul bus, anche se so che con il Covid-19 questo non è più possibile, e stavo cercando di tirare fuori il portafoglio ma lui si è alzato dal posto di guida mi è venuto incontro con fare minaccioso e mi ha intimato di scendere dall’autobus.
Lei come ha reagito?
Ho cercato ancora di tirare fuori il portafoglio e pagare, ma a quel punto lui era sempre più arrabbiato, mi ha nuovamente ordinato di uscire e ha buttato fuori dalla porta il carrello della spesa rompendolo. A me non è restato altro da fare che scendere e vedere il pullman partire.
Come si è sentito?
Sono rimasto sul marciapiede col il mio carrellino rotto, sorpreso e offeso dal suo comportamento scorretto. Non bisognerebbe comportarsi così in un servizio pubblico, soprattutto davanti alle persone fragili o in difficoltà, come sono io.
Qualcuno ha assistito alla scena?
Sì, sull’autobus c’erano 3 persone, se ho visto bene, purtroppo però non hanno fatto niente, nessuno è intervenuto.
E dopo lo shock iniziale cosa ha deciso di fare?
Più tardi ho deciso di andare alla biglietteria dell’ATAP alla stazione San Paolo. Ho aspettato la mia ragazza che mi ha accompagnato in macchina e arrivato lì ho raccontato tramite la scrittura sul cellulare la mia disavventura, anche la mia compagna è sorda e così abbiamo dovuto organizzarci con questo sistema. Loro sono stati molto disponibili, mi hanno detto che dovevo mandare un e-mail all’ufficio per segnalare l’accaduto.
Lei ha mandato la e-mail? Le hanno risposto?
Sì, ho mandato subito un’email raccontando ciò che era accaduto e loro mi hanno subito risposto, scusandosi e spiegandomi di aver aperto una procedura disciplinare nei riguardi dell’autista. Mi hanno anche chiesto il mio IBAN per risarcirmi del danno subito.
E lei cosa pensa di fare?
Io ho accettato le scuse di ATAP, ma al di là di ciò che accadrà, però, mi preme lanciare un messaggio.
Io ho sempre preso i mezzi pubblici e non ho mai avuto nessun tipo di problema, mi rendo anche conto che può essere un lavoro stressante quello dell’autista, tanto più in un momento come questo, tuttavia chiedo a tutti gli autisti di portare un po’ più di pazienza con le persone con difficoltà di comunicazione, di abbassare la mascherina per far leggere il labiale così che anche le persone sorde possano capire meglio.

Purtroppo temo che il Covid durerà ancora, sarebbe un segno di civiltà distribuire mascherine trasparenti nei servizi e uffici aperti al pubblico, negli ospedali, nelle farmacie così da facilitare la comunicazione anche con persone che hanno il mio problema, con gli anziani, con gli stranieri e con i bambini.

 

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