Arriva la radio per sordi, si “ascolta” grazie alla lingua dei segni

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Non ci si accorge di una mancanza finchè non se ne avverte l’importanza e il bisogno. È questo quello che hanno pensato Enrica Zoleo e Martina Romano quando hanno deciso di realizzare un programma di visual radio per persone sorde all’interno di POLI.RADIO, l’emittente del Politecnico di Milano

PO.LIS Sentire con gli occhi è andato in onda per la prima volta il 19 aprile 2018, ed è un format che combina una conduzione tradizionale, grazie alla voce di Enrica, a una più inusuale, resa possibile dalle mani di Martina che parla nella LIS, la lingua italiana dei segni. Si può ascoltare Enrica e contemporaneamente vedere in streaming Martina che simultaneamente “traduce” le parole in lingua dei segni.  La mission è quella di “sentire con gli occhi”, ma soprattutto creare un prodotto fruibile anche ai sordi, rendendo la radio – storicamente nata per essere ascoltata –  un medium per tutti, senza distinzioni.

L’idea è nata dall’intraprendenza e dalla passione della 22enne Enrica Zoleo e dal suo legame con Martina, amica e ragazza sorda

Da cosa si è sviluppato il progetto?
“Deriva da due mie passioni pregresse, quella della radio e quella della lingua dei segni che ho potuto studiare durante un corso frequentato al tempo della laurea triennale. Quando è arrivato il momento di scrivere la tesi ho deciso quindi di provare a rendere complementari questi due aspetti con uno studio teorico. Da qui l’approfondimento  basato sulla fruizione della radio per persone sorde. In questo non sono stata da sola. Ho deciso di farmi aiutare da Martina, una ragazza sorda con cui avevo istaurato un rapporto di amicizia abbastanza solido. Con lei ho realizzato un video esplicativo che rendesse chiara l’idea del progetto e poco tempo dopo l’abbiamo fatto girare online. Una radio che sia anche per persone sorde.”

Una radio che sia anche per persone sorde. È la prima esperienza in Italia o ce ne sono state altre?
“Si tratta della prima volta per quanto riguarda noi, ma qualcosa che coinvolgesse persone sorde già esisteva. Nel 2013 a Roma infatti era nata una web radio dal nome RadioKaos Italy che avevo contattato per svolgere la mia tesi.”

Tornando a voi, a cosa è dovuta la scelta del Politecnico di Milano per realizzare questo nuovo format?
“Nonostante abbia maturato il mio amore per la radio all’interno della Radio universitaria IULM, una volta laureatami ho scelto di spostarmi a POLI.RADIO dove già conoscevano il video della mia tesi.  Essendo la radio del Politecnico gestita da ingegneri, è dotata infatti di attrezzature tecniche molto avanzate e questo ha permesso di realizzare il programma.”

Quanto ci è voluto per renderlo concreto?
“Ammetto sia stato difficile passare dal teorico al pratico, anche perché molte cose non si calcolano quando si parla a livello di studi teorici. Ci sono voluti un paio di mesi, e il 19 aprile siamo riusciti ad andare in onda per la prima volta, grazie alla squadra di regia e conduttrici. È stato complicato e lo è ancora, motivo per cui andiamo in onda per persone sorde una volta ogni due settimane, ma si tratta di una cosa che facciamo gratuitamente, per il gusto di farlo e di fare qualcosa per gli altri e questo supera ogni difficoltà.”

Perché difficoltà?
“Perché il programma prevede un copione, scritto in ogni sua parte dalla A alla Z. Io non sono un’interprete e quindi non posso tradurre quello che Martina segna e viceversa in quanto Martina è una persona sorda. È necessario conoscere entrambe le lingue proprio perché non si tratta di una mera traduzione. Inoltre proprio perché per i sordi ogni cosa deve essere chiara, ogni singolo aspetto, benché apparentemente marginale diventa importante. Le mani si devono vedere bene, le labbra che si muovono anche, e tutto  in modo limpido.”

Di cosa tratta il vostro programma?
“Parliamo di vari argomenti, tra i quali destiniamo un ampio spazio a quelli culturali, con interviste e recensioni film e spettacoli. Inoltre abbiamo creato una sorta di “ABC per sordi” in cui forniamo qualche base di LIS in modo ironico e leggero, ad esempio come rimorchiare un ragazzo/a sordo o cosa fare per attirare la loro attenzione. Il resto della puntata ha comunque contenuti fruibili da tutti, dal momento che i sordi non vogliono avere un prodotto ad hoc per loro, ma vogliono essere inclusi nei format mediali che già abbiamo.”

Quali feedback avete avuto per il momento?
“Per ora non possiamo lamentarci, anche perchè abbiamo ricevuto solo commenti positivi.  Sono proprio i nostri utenti a permetterci di crescere e migliorare giorno dopo giorno. Loro, quelli che ci ascoltano e soprattutto che ci guardano.”

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