Il piano del governo sulla Tredicesima: ecco a chi spettano gli aumenti in busta paga

Il governo vuole anticipare i tempi per una tredicesima più ricca già entro Natale: cosa potrebbe cambiare

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Storia di Alessandro Ferro

La bella sorpresa per la fine dell’anno potrebbe essere rappresentata da una tredicesima più ricca grazie alla riforma fiscale sulla quale il governo Meloni è a lavoro già da tempo e approvata poche settimane fa come abbiamo visto sul Giornale.it. Nel caso specifico, gli aumenti si avrebbero grazie alla detassazione dell’ultima mensilità del 2023.

Cosa può cambiare

Tra le varie misure, quella sul tavolo dell’esecutivo riguarda la sforbiciata delle tasse sulle tredicesime per i redditi medio-bassi: questo provvedimento permetterebbe di avere un impatto molto importante in busta paga e assimilato dai lavoratori in maniera più immediata rispetto alle altre misure su cui si sta lavorando. Il nodo da sciogliere rimane soltanto uno: se fosse inserita in Manovra, la tredicesima detassata prenderebbe il via soltanto dal 2024 ma il governo vuole anticipare i tempi cercando le coperture adeguate.

Si parla, ad esempio, di togliere l’aliquota Irpef del 25% sui redditi che arrivano a 28mila euro creando così il primo scaglione al 23%: i costi non sarebbero eccessivi e sicuramente le tasche dei lavoratori ringrazierebbero perché fino a 20mila euro, come ricorda IlMessaggero, il guadagno sarebbe di 180 euro l’anno. Il beneficio maggiore, però, lo avrebbero coloro i quali percepiscono 28mila euro annui con 260 euro in più in busta paga. A queste importanti agevolazioni bisogna poi aggiungere il taglio del cuneo per chi arriva a 35mila euro annui (pari al 6%), che diventa il 7% per chi si trova a percepire stipendi inferiori a 25mila euro. È così che i benefici in busta paga variano da 75 euro per questi ultimi fino a 108 euro per i lavoratori della fascia dei 35mila.

Pochi giorni fa, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è stato chiaro. Al Meeting di Rimini ha detto che in Italia “occorre aumentare i salari. Sono troppo bassi e la formula migliore per fare questo in modo strutturale è il taglio del cuneo fiscale. E lo faremo anche nella prossima legge finanziaria”. E ancora: “rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale per incrementare i salari e invogliare i nostri giovani a cercare il lavoro”.

Sull’argomento è intervenuto nelle ultime ore anche il vicepremier, Antonio Tajani, spiegando che con la Manovra “dobbiamo gettare le basi per la crescita. Il primo intervento è il taglio del cuneo fiscale, in modo da aiutare sia i lavoratori che le imprese che producono lavoro” per poi aver parlato del tema legato alle pensioni.

Il Giornale

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