Assegno unico più pesante

L'Inps illustra le novità della legge di bilancio. Importi e soglie Isee rivalutati dell'8,1%

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di Daniele Cirioli

Via libera dell’Inps alle maggiorazioni dell’assegno unico e universale per figli minori fino a tre anni e ai nuclei con figli disabili, introdotte dalla legge di bilancio 2023. Le novità decorrono dal 1° gennaio

L’anno parte da marzo. L’Auu è la prestazione istituita dal 1° marzo 2022, riconosciuta su base mensile per un anno: da marzo al successivo mese di febbraio. L’importo è prefissato in funzione dell’Isee del nucleo familiare. L’Inps precisa che non serve rifare la domanda di Auu ogni anno, ma occorre rifare la Dsu per l’Isee, perché ha validità annuale (quindi scade ogni anno).

La rivalutazione. Gli importi di Auu spettanti per l’annualità 2023 e relative soglie Isee, spiega l’Inps, sono stati rivalutati al tasso Istat dell’8,1%. La soglia minima Isee è passata da 15.000 a 16.215 euro, per cui si ha diritto all’importo più alto di assegno, passato da 175 a 189,2 euro. La soglia massima Isee è salita da 40.000 a 43.240 euro, dando diritto all’importo minimo di assegno, passato a 54,1 euro (da 50 euro).

Nuclei con figli d’età inferiore a un anno. La prima novità della legge bilancio interessa i nuclei con figli d’età inferiore a un anno. Infatti, per ciascun di questi figli (d’età inferiore a un anno), l’importo dell’Auu è incrementato del 50% fino a quando non il figlio o i figli non compiono il primo anno di vita.

Nuclei numerosi. La seconda novità interessa i nuclei con tre o più figli: limitatamente ai figli d’età tra uno e tre anni, l’Auu è incrementato del 50%. L’aumento spetta solo per livelli di Isee fino a 43.240 euro. In presenza di figli oltre il secondo, precisa l’Inps, resta ferma la maggiorazione già prevista, pari a un massimo di 91,90 euro per Isee fino a 16.215 euro. Ai nuclei con almeno quattro figli, ancora, la maggiorazione mensile già prevista di 100 euro è incrementata del 50% (150 euro). L’Inps ribadisce che l’Auu spetta solo per i figli che hanno i requisiti per la prestazione (fino a 21 anni d’età), ma che ai fini della numerosità del nucleo si considerano tutti i figli a carico dei genitori, in base alle regole di appartenenza al nucleo ai fini Isee.

Nuclei con figli disabili. Terza novità della legge di bilancio interessa i figli disabili, per i quali inizialmente era previsto un trattamento in base all’età, riconoscendo, per i disabili fino a 18 anni, importi più elevati di Auu e relative maggiorazioni. Successivamente il dl 73/2022, limitatamente all’anno 2022, ha previsto: a) l’erogazione dell’Auu nella stessa misura per ogni figlio disabile, a prescindere dall’età; b) l’equiparazione ai figli minorenni disabili dei figli disabili maggiorenni fino a 21 anni, ai fini del riconoscimento della maggiorazione; c) ha introdotto, sempre per l’anno 2022, l’incremento della maggiorazione di 120 euro per i nuclei in cui è presente un figlio disabile. L’Inps spiega che la legge di bilancio 2023 ha reso strutturale questo assetto delineato dal dl 73/2022. Pertanto, dal 1° gennaio 2023:

– ai nuclei con figli disabili senza limiti d’età è corrisposto l’Auu con importi fino a un massimo di 189,20 euro per Isee inferiore o uguale a 16.215 euro;

– le maggiorazioni in funzione del grado di disabilità per i figli maggiorenni fino ai 21 anni sono stabilmente equiparate a quelle dei figli disabili minorenni.

 

 

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