Indennità accompagnamento: sarà tolto l’assegno a chi non rientra nella sostituzione 2023

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di Antonella Tortora

Nella legge delega c’è il rinnovo di diversi principi legati all’indennità di accompagnamento. È arrivata l’approvazione delle nuove misure per l’assistenza e supporto delle persone anziani e disabili non autosufficienti. Una riforma che mette in primo piano l’assistenza per gli anziani e disabili allacciata a un filone di massima operatività e professionalità, da gestire nelle mura domestiche lontano dalle strutture accreditate per l’assistenza sanitaria, né tantomeno nelle Residenze Sanitarie Assistenziali. Condizioni che allontanano gli anziani e disabili non solo dagli affetti quotidiani e costringono a un cambio radicale delle proprie abitudini.

Nella legge delega c’è il rinnovo di diversi principi legati all’indennità di accompagnamento. È arrivata l’approvazione delle nuove misure per l’assistenza e supporto delle persone anziani e disabili non autosufficienti. 

Una riforma che mette in primo piano l’assistenza per gli anziani e disabili allacciata a un filone di massima operatività e professionalità, da gestire nelle mura domestiche lontano dalle strutture accreditate per l’assistenza sanitaria, né tantomeno nelle Residenze Sanitarie Assistenziali. Condizioni che allontanano gli anziani e disabili non solo dagli affetti quotidiani e costringono a un cambio radicale delle proprie abitudini. 

Per questo motivo, l’ultimo atto del governo Draghi è stato indirizzato all’approvazione del Consiglio dei ministri del decreto legge delega legato all’applicazione delle riforme contenute nel Piano nazionale di ripresa e resilienza PNRR, volto a garantire i criteri fondamentali per sostenere anziani e disabili non autosufficienti.

La vera novità della legge delega investe in pieno l’assegno o indennità di accompagnamento. Infatti, in via sperimentale la misura dovrà essere sostituita da un nuovo contributo. Una prestazione con un carattere prettamente universale. 

La prestazione universale offre agli anziani e disabili non autosufficienti maggiori vantaggi, tra cui la possibilità di poter optare verso una scelta di natura economica o più rivolta alla destinazione di servizi per la cura della persona. 

In un contesto ricco di novità i badanti familiari non sono esclusi, anzi sono previste maggiori tutele agganciate sia all’attività lavorativa che merito all’accesso di un trattamento economico previdenziale.

Ciò che va detto però, è che il nuovo governo italiano dovrà occuparsi della esecutività del provvedimento.  In sostanza, la prestazione universale deve ancora completare l’intero iter parlamentare. Oltretutto, per la realizzazione della sostituzione dell’assegno di accompagnamento e l’immissione degli altri progetti a favore dei disabili e anziani non autosufficienti occorre una dote finanziaria di circa 7miliari di euro.

Indennità di accompagnamento: tolto l’assegno a chi non rientra nella sostituzione 2023

Molto probabilmente l’indennità di accompagno sarà sostituita nei prossimi mesi o direttamente in vigore entro la fine del 2023. Se, il nuovo Esecutivo si allinea con le disposizioni operative contenute nella legge delega.

Le diversità tra le due misure sono tante, l’indennità di accompagnamento subisce una modifica radica diventando uno strumento di scelta che scinde l’aspetto economico da quello assistenziale.

Per ottenere l’indennità occorrono sempre il possesso dei requisiti previsti dalla normativa. È, possibile che vengano introdotti nuovi requisiti e condizioni nel passaggio o sostituzione alla nuova indennità universale. 

Non si esclude che l’universalità della misura la renda meno accessibile. Tuttavia, maggiori dettagli occorre attendere l’ufficialità dei decreti attuativi.

Riforma assistenza anziani e disabili, cambia tutto, non solo l’indennità di accompagnamento

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando, si ritiene molto soddisfatto per la concretizzazione della riforma per l’assistenza anziani e disabili.

Alla base del discorso formulato nei vari profili social emerge non solo la volontà del cambiamento del welfare, ma soprattutto, viene posto in rilievo il valore cultura, economico e sociale delle persone anziane o affette da disabilità gravi non autosufficienti.

Un sostegno forte, tangibile e chiaro alle famiglie che si occupano dell’assistenza attiva e non riguarda solo l’aspetto legato alla sostituzione dell‘indennità di accompagnamento con una misura universale. 

In questo contesto di novità, viene adottato una nuova presenza rivolta alla creazione del Comitato interministeriale diretto a sostenere i bisogni delle persone anziane.

L’organo è stato istituito con la finalità di programmare, coordinare e indirizzare maggiori risorse da destinare alle politiche sociali, con l’obbiettivo di tutelare i cittadini fragili e non autosufficienti.

Il Cipa si occuperà anche di assicurare un servizio altamente qualitativo nelle strutture residenziali e semi residenziali per garantire la quotidianità nei rapporti sociali e culturali.

La Riforma votata all’assistenza degli anziani e disabili, rappresenta la prima tappa per l’integrazione sociale abbracciata ai servizi sanitari. Da tempo, ormai, si è giunti alla conclusione che solo ottimizzando le cure domiciliari si offre un servizio di alta qualità, ma soprattutto, si garantisce la continuità nell’assistenza senza nulla togliere agli elementi necessari che portano ad abbracciare i numerosi aspetti del percorso di attivazione sociale e culturale.

Le novità sono rivolte a garantire una maggiore celerità nell’accertamento dei requisiti da attribuire ai cittadini disabili e anziani non autosufficiente, assicurando una procedura snella e veloce per ottenere da subito la presenza di un ottimo progetto assistenziale individuale grazie all’implementazione dei servizi di assistenza domiciliare.

In conclusione, per il 2023 ci si auspica l’ingresso d’importanti novità, non solo dirette alla sostituzione dell’indennità di accompagnamento, ma soprattutto del rafforzamento delle cure domiciliari. È, importante, ricordare che nel PNRR viene indicata come data di convalida della misura quella del 31 marzo 2023. 

 

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