Il 2023 è l’anno buono per aggiornare la legge 104 sulla base delle rinnovate esigenze delle persone con disabilità? La chiave potrebbe essere il PNRR ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in cui sono presenti interventi finalizzati a favorire l’inclusione nella cornice della legge europea della disabilità.
Il punto è che si avverte la necessità di una revisione delle disposizioni vigenti, come indicato dalle associazioni attive sui territori, e di conseguenza anche il fattore tempo è decisivo. Approfondiamo quindi:
- Quali modifiche alla legge 104 con il PNRR
- Cosa prevede la riforma dell’esecutivo
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Quali modifiche alla legge 104 con il PNRR
Perché si avverte il bisogno di mettere mano alla legge 104 e alle disposizioni relative alla disabilità? Basta dare un’occhiata alle carenze per rendersene conto.
La legge sui badanti familiari, rispetto a cui non ci sono i soldi necessari per finanziare i progetti di Vita indipendente, l’assistenza domiciliare e psicologica, l’inclusione lavorativa e il Dopo di Noi. Anche se è attivo un Tavolo tecnico specifico per la Legge sul Dopo di Noi, mancano proposte per benefici di natura fiscale e facilitazione di natura giuridica che saranno sottoposte al parlamento.
E che dire, oltre alle carenze in tema assistenza domiciliare e psicologica, alle mancanze relative al comparto dell’inclusione lavorativa?
Come argomentato dall’Agenzia nazionale disabilità e lavoro (Andel), si doveva fare molto di più per dare maggiori opportunità di occupazione ai tantissimi uomini e donne disabili disoccupati. Gli uffici di collocamento mirato fanno acqua da tutte le parti e difatti le percentuali dei lavoratori disabili in Italia sono bassissime.
Non tutto è da buttare via se per la prima volta è stato riconosciuto anche agli assistenti e agli accompagnatori dei pazienti con disabilità la possibilità di prestare loro sostegno in pronto soccorso e nei reparti delle strutture ospedalieri.
Ecco allora che l’obiettivo è introdurre nell’impianto normativo della legge 104 del 1992 un processo di valutazione più completo. L’obiettivo è unificare e razionalizzare in una sola procedura tutti i processi valutativi di base, affidando a un solo soggetto pubblico la competenza medico legale.
Più esattamente, nella Missione 5 del PNRR è presente la Riforma 1 denominata “Legge quadro sulle disabilità”. Qui si legge che l’obiettivo principale della riforma è quello di modificare la legislazione sulle disabilità e promuovere la deistituzionalizzazione (vale a dire il trasferimento dalle istituzioni pubbliche o private alla famiglia o alle case della comunità) e l’autonomia delle persone con disabilità.
Ciò deve comportare il rafforzamento dell’offerta di servizi sociali; la semplificazione dell’accesso ai servizi sociali e sanitari; la riforma delle procedure di accertamento delle disabilità; la promozione di progetti di vita indipendente; la promozione del lavoro di gruppi di esperti in grado di sostenere le persone con disabilità con esigenze multidimensionali.
Cosa prevede la riforma dell’esecutivo
Come spiegato dal ministro per la Disabilità, nel PNRR 6 miliardi di euro complessivi verranno indirizzati nei prossimi anni, a vario titolo e su diverse voci di spesa, per sostenere anche le persone con disabilità, dimostrando una attenzione particolare per queste persone.
La legge quadro per le disabilità è tra le azioni chiave individuate nel PNRR per semplificare l’accesso ai servizi, i meccanismi di accertamento della disabilità e potenziare gli strumenti finalizzati alla definizione del progetto di vita personalizzato e partecipato.
Più precisamente, la riforma prevede che il governo adotti i provvedimenti per il riassetto delle disposizioni in materia di disabilità. Punto di riferimento sono le disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità che puntano a garantire al cittadino con disabilità il riconoscimento della propria condizione.
Anche con una valutazione trasparente e agevole che consente il pieno rispetto dei propri diritti civili e sociali, e il pieno accesso al sistema dei servizi, delle prestazioni, dei trasferimenti finanziari previsti e di ogni altra relativa agevolazione.