Allo studio da parte del Governo la nuova riforma pensioni con la misura anticipata che dovrà sostituire lo scalone dei 5 anni lasciati da Quota 100.
L’INPS e i sindacati hanno avanzato proposte di anticipo pensionistico sul caregiver, lavoratori fragili e disoccupati.
di Angelina Tortora
Le proposte suggerite sono molteplici e hanno tutte l’obiettivo di garantire una maggiore flessibilità in uscita. Ricordiamo che dal primo gennaio 2022 non ci sarà più la Quota 100, che permetteva i lavoratori di accedere alla pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi.
Le nuove proposte sono concentrate maggiormente sulla pensione con Legge 104 nel 2022 a 55 anni o quattro anni prima. Le nuove proposte arrivano direttamente dall’INPS che evidenzia la necessità di tutelare alcune categorie di lavoratori.
Pensione con Legge 104 nel 2022 a 55 anni o quattro anni prima
Sulla riforma pensioni le proposte siglate dai sindacati, oltre a prevedere una riduzione di cinque anni rispetto alla pensione di vecchiaia, vertono su una maggiore tutela. Infatti, prevedono un rafforzamento delle tutele per il lavoratori che assistono un familiare con handicap grave e i lavoratori fragili.
Ricordiamo che nel 2021 le categorie sopra menzionate, possono accedere alla pensione Quota 41 e all’APE Sociale. Inoltre, queste due forme pensionistiche tutelano anche i lavoratori che svolgono mansioni gravose e usuranti. Ricordiamo che la prossima scadenza per presentare la domanda per la pensione anticipata Legge 104 è il 15 luglio.
A spiegare la necessità di garantire uno svincolo pensionistico per i lavoratori disoccupati (in forte aumento con la pandemia) e fragili, è il presidente dell’INPS. Le proposte vertono sulla possibilità di offrire ai lavoratori fragili, disoccupati e caregiver, maggiori tutele previdenziali.
Per innescare questo nuovo sistema previdenziale si possono utilizzare i fondi di solidarietà. Questo non comporterebbe un aggravio di oneri aggiuntivi per le Casse dello Stato. In questo modo, si potrebbe garantire la pensione a 63 anni per i lavoratori fragili. Inoltre, si potrebbe garantire la pensione a 55 anni per coloro che sono affetti da patologie croniche, da più patologie o in stato di immunodepressione acquisita o congenita.
L’INPS ha effettuato una stima e la platea non risulta molto ampia, sicuramente meno di coloro che hanno aderito a Quota 100.