Dopo l’insediamento del Governo Draghi sono in tanti a chiedersi cosa cambierà per le pensioni di invalidità, specie per quanti sono rimansti esclusi dal precedente aumento, che ha portato grazie alla sentenza 152, definita comunque storica, all’incremento delel pensioni di invalidità da 286 euro a 651 almeno per tutti gli invalidi civili totali che rispettavano limiti reddituali.
di Erica Venditti
Fuori però a prescindere del reddito proprio o coniugale quanti erano nel range 74-99% che mai hanno smesso di chiedere di sanare tale iniquità, giacché un invalido difficilmente riesce a trovare un impiego, ancor più ora in tempi di Covid, ragion per cui anche per loro é impossibile arrivare alla fine del mese e vivere una vita dignitosa. Ora che al ministero della disabilità vi é Erika Stefani, cambierà qualcosa? i dettagli ad oggi e le richieste dei nostri lettori invalidi o dei parenti caregiver che di loro si occupano conoscendo a menadito le loro difficoltà nel quotidiano.
Pensioni invalidità 2021, l’aumento sarà ancora possibile per gli invalidi parziali?
Certamente le speranze sono le ultime a morire, come ci dicono i nostri lettori, ancor più oggi che effettivamente il Ministero della disabilità pare essere stato associato ad una donna che sembra davvero spendersi molto per i maggiormente disagiati. Tant’é che si é battuta già su molti fronti le mascherine trasparenti per quanti dovevano usare il labbiale, priorità sui vaccini per le persone disabili e per i care giver che di loro si occupano, solo per fare alcuni esempi sulle ultieme vicessitudini.
La Stefani da quando si é insediata ha già anche incontrato il Presidente Anmic, il dott Pagano con cui si é dibattuto proprio sul fronte delle priorità relative alle pensioni. E’ consapevole dell’importanza della sentenza 152 di cui nessuno discute, ma é altresì conscia che le difficoltà per tutti gli altri disabili non sono mutate. Pagano ha fatto più volte anche delle dirette che ha postato sulla pagina facebook Anmic per evidenziare come non sia possibile nemmeno per un disabile parziale vivere, giacché comunque spesso la pensione di invalidità resta l’unica entrata, con 286 euro. Giusto dunque che la platea dei beneficiari dell’aumento venga estesa. Anche perché lo ricordiamo l’aumento anche per quanti sono disabili al 100% non é stato per tutti, ma solo per quanti rispettavano determinati requisiti reddituali, alcuni paletti imposti sono stati ritenuti anche per i disabili totali troppo ‘invalidanti’. I cittadini stessi hanno chiesto infatti di rivedere tali paletti.
Pensioni invalidità 2021, le richieste al neo Governo Draghi
Via i paletti che impongono il cumulo dei redditi coniugali e che non prevedono il superamento della soglia di 14.447 euro , anche perché , ribadicono con forza gli invalidi totali la disabilità non é divisa col proprio coniuge, ma é personale, dunque perché considerare il reddito coniugale e per giunta permettere magari a chi non é sposato ma convive con altri famigliari magari con una situazione maggiormente rosea di poter beneficiare dell’aumento? Inoltre ricordiamo che anche se il limite di reddito coniugale , dunque siamo di fronte ad un doppio paletto per chi é sposato, non supera i 14447 euro, ma uno dei due coniuge percepisce più di 8.469 euro , l’invaido resta comunque escluso dall’aumento. Ecco perché si chiede di eliminare tali vincoli reddituali.
La seconda richiesta é appunto quella di estendere l’aumento anche agli invalidi parziali, che sono nel range 74-99%. Si spera data la particolare sensibilità dimostrata dalla Ministra Stefani al tema, dato il pressing sempre attivo di Anmic e le richieste puntuali fatte dai vari disabili sui gruppi social, che il Governo intenda soddisfare o almeno cercare di andare incontro alle richieste degli invalidi, permettendo un ‘estensione degli aventi diritto all’aumento della pensione. A vostro avviso si riuscirà? fateci sapere il vostro sentore al riguardo o se avete richieste aggiuntive al riguardo.