Pensioni di invalidità 2020: ANMIC di Rieti sollecita la circolare Inps

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Prosegue incessantemente il dibattito sull’aumento stabilito dalla sentenza 152/2020 pubblicata dalla Corte costituzionale che stabilisce l’incremento dal 20 luglio 2020 della pensione di invalidità fino ad un massimo, stanti determinati requisiti reddituali personali o coniugali, di 651 euro. Gli invalidi attendono da tempo questa maggiorazione, proprio perché per molti vorrebbe finalmente dire ‘vivere dignitosamente’, purtroppo in tanti ci scrivono preoccupati in quanto l’aumento non vi è ancora stato, dubitando la maggiorazione annunciata sia reale.

Il Decreto Agosto, pubblicato ormai in Gazzetta ufficiale il 15 agosto, ha ribadito che avranno diritto alla maggiorazione sociale della pensione gli invalidi civili totali, i ciechi assoluti e i sordomuti a partire dai 18 anni senza dover aspettare i 60. L’unico ostacolo al momento che impedisce di fatto all’erogazione dell’incremento è la mancanza della circolare attuativa dell’Inps che sancisca tempi e modi , ragione per cui l’ANMIC , l’Associazione nazionale Mutilati ed Invalidi di Rieti ha deciso, dopo aver fatto numerosi solleciti alle Amministrazioni pubbliche competenti, di attivarsi autonomamente predisponendo un modello di domanda per richiedere il pagamento degli adeguamenti economici già riconosciuti dalla Corte Costituzionale dal 20 luglio. Il punto ad oggi

Pensioni invalidità 2020: il punto al 13 settembre 2020

Con la Sentenza n. 152/2020 pubblicata in data 20 luglio 2020 dalla Corte Costituzionale i giudici si sono pronunciati sull’incostituzionalità dell’art 38 della legge 448/2001 anticipata lo scorso 23 giugno dalla Consulta riguardo alla misura di prestazione assistenziale a favore degli invalidi civili totali. La Corte ha stabilito che agli invalidi civili totali, con gravissima disabilità e privi delle residue capacità lavorative, deve essere garantito l’incremento di cui alla legge 448 del 2011, senza attendere il raggiungimento del sessantesimo anno di età. Molti cittadini ci scrivono dicendo: Lo scopo della sentenza n° 152/2020 era proprio quello di permettere agli invalidi civili totali al 100% di vivere dal 20 luglio una vita maggiormente degna di essere vissuta, non si spiega dunque come al 13 settembre ancora si debba attendere la circolare attuativa dell’Inps.

Su tale ‘pesante’ mancanza ha voluto porre un punto di svolta l’ANMIC di Rieti, che stanca di aspettare, ha deciso di procedere in totale autonomia. Pertanto ha fatto sapere che quanti sono interessati ed hanno i requisiti reddituali e sanitari per poter ottenere l’incremento possono rivolgersi all’ANMIC di Rieti per prendere un appuntamento per poi fare domanda da inviare all’INPS di Rieti per richiedere l’adeguamento della propria pensione di invalidità civile. Da questo si deduce che l’aumento potrebbe non avvenire in automatico, ragion per cui la circolare attuativa dell’INPS, che sappiamo per voce della Vice Presidente Inps Maria Luisa Gnecchi essere al Ministero, dovrà chiarire anche questo aspetto, ossia se sarà un automatismo oppure se sarà necessario fare domanda. Nel mentre uno dei dubbi più ricorrenti concerne la compatibilità con il reddito di cittadinanza, anche perché a seconda dell’anno in cui è stato erogato ed a seconda del numero di mensilità fruite dall’invalido totale, potrebbe venire meno o ridursi la possibilità di ottenere l’incremento.  Il Dott Massimiliano, invalido civile al 100% ed esperto in materia, chiarisce alcune perplessità relative a tale tematica.

Pensioni di invalidità 2020: Rdc quanto incide sull’aumento?

Maurizio: “Buongiorno espongo alcuni dubbi sull’RDC… Ribaltando la prospettiva una volta erogato l’aumento ai fatidici 651€ un disabile al 100% con accompagnamento senza nessun altro reddito dovrebbe rimanere a ISEE sostanzialmente zero, oppure nel caso in cui l’aumento non sia trasparente fiscalmente e faccia reddito, 350€ circa d’aumento x 13 mensilità genererebbero una somma di 4550€ circa. Dunque, considerando che la soglia ISEE per accedere all’RDC per un disabile è 9.360€ a quel punto io come disabile al 100% potrei comunque fare domanda anche per l’RDC… che probabilmente verrebbe erogato rimodulato al ribasso tenendo conto dei 4550€ d’aumento che cuberebbero nell’isee. Mi corregga se il mio ragionamento è totalmente sbagliato…ma se così non fosse la questione RDC + AUMENTO INVALITA’ è molto complessa e credo che necessiterà di ulteriori chiarimenti normativi altrimenti si andranno a creare situazioni con disparità di trattamento non accettabili…in cui ci saranno disabili impossibilitati ad aver accesso all’aumento (in quanto già percettori di RDC) ed altri che una volta preso l’aumento faranno anche domanda per l’RDC e probabilmente gli verrà riconosciuto. Come ultima considerazione ricordo che l’RDC nonostante il nome non è un vero e proprio reddito ma una forma di sussidio con durata prestabilita di 18 mensilità che dovrebbe sottostare a severi limiti riguardanti riqualificazione collocamento ecc… quindi mi domando una volta finito il sussidio di 18 mensilità un disabile dovrebbe poter fare immediatamente domanda per l’aumento al milione o sbaglio…? Grazie per il fantastico servizio che fornite. Cordiali saluti”

Massimiliano, così risponde aggiungendo preziose informazioni oltre a quelle da noi fornite al lettore: “Il RdC  fa reddito (e quindi la maggiorazione dipende dal RdC) MA IL SIGNOR BARBIERI AFFERMA (o ipotizza) DI ESSERE INVALIDO AL 100% SENZA ALCUN REDDITO DUNQUE DOVREBBE PERCEPIRE IL MASSIMO DELL’AUMENTOPer determinare il RdC l’accompagnamento non è mai stato considerato contrariamente alla pensione di invalidità e ad altre prestazioni assistenziali e previdenziali. La pensione d’invalidità maggiorata verrà dunque inserita TOTALMENTE nel computo del RdC. Sappiamo che l’ISEE non può superare i 9.360 euro… ma bisogna tener conto anche del reddito familiare che per la persona singola non può superare i 6.000 euro; pertanto se la pensione d’invalidità AUMENTATA darà un importo di 651,51 x 13 = 8.469,63 è facile comprendere che il RdC NON VERRA’ CONCESSO affatto poiché facendo riferimento al reddito familiare i 6.000 euro vengono superati, se invece consideriamo l’ISEE agli 8.469,63 si dovranno sommare altri fattori (e oltre all’ISEE vanno aggiunti altri due requisiti: il “patrimonio mobiliare”… conti correnti, titoli etc. e il “reddito familiare” che segue la stessa scala di equivalenza utilizzata per determinare l’ammontare del RdC in base al numero di componenti; viene anche contato il “patrimonio immobiliare”, eccettuata la casa di abitazione, ma questo dovrebbe figurare nell’ISEE stesso) . Quindi non viene a crearsi alcuna situazione di disparità.

Riguardo l’ultima considerazione il signor Barbieri non sbaglia: terminati i 18 mesi di RdC un invalido potrà richiedere l’aumento della pensione d’invalidità TUTTAVIA NON BISOGNA DIMENTICARE che l’INPS fa sempre riferimento ad importi annui (più precisamente all’anno “completo” più recente) e quindi il RdC “scaduto” non farà percepire l’aumento immediatamente. FACCIAMO UN ESEMPIO: il mio RdC termina il 30° giugno del 2021 essendo iniziato il 1° gennaio 2020 (quindi il totale è di 18 mesi, E PER SEMPLICITA’ LO PORREMO PARI A 6000 EURO ANNUI); il 1° luglio 2021 faccio richiesta per l’aumento… NEL 2021 NON LO RICEVERO’ AFFATTO perché l’INPS osserverà il primo importo annuale completo, ossia il 2020, e nel 2020 ho ricevuto 12 mensilità del RdC (e 6.000 + 3.728,53 è superiore a 8.469,63); NEL 2022 RICEVERO’ SOLO UNA MINIMA PARTE DELL’AUMENTO avendo percepito 6 mensilità del RdC nel 2021: 3.000 + 3.728,53 = 6.728,53 e 8.469,63 – 6.728,53 diviso per 13 mi farà percepire un incremento di circa 134 euro invece di 364,70… NONOSTANTE DAL 1° LUGLIO 2021 IL MIO REDDITO SIA PARI A ZERO. Desidero ringraziare il signor Maurizio per aver posto alla nostra attenzione un problema di primaria importanza che, almeno io, non avevo chiarito approfonditamente”

Dalla nostra confidiamo la circolare Inps giunga nel minor tempo possibile proprio per il peso sociale che la sentenza 152/2020 avrà nella vita dei disabili, per questa ragione comprendiamo l’iniziativa dell’ l’ANMIC di Rieti e non escludiamo possa essere presa a riferimento da altri Comuni, che potrebbero dalla loro decidere di procedere in autonomia con la presentazione delle domande all’INPS. Ringraziamo il Dott Massimiliano che con la solita puntualità che lo contraddistingue ha chiarito un ulteriore punto importante concernente la compatibilità tra RDC e aumento pensione di invalidità.

 

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