Identità digitale SPID: cos’è, a cosa serve, come richiederlo

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Dal 1 ottobre il PIN Inps viene sostituito dallo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale col quale i cittadini possono accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione

Mancano pochi giorni al passaggio dal PIN INPS al sistema dello SPID, il sistema pubblico di identità digitale che ci rappresenterà virtualmente non solo nell’accesso ai servizi dell’Istituto ma anche della pubblica amministrazione. In questo articolo vediamo cos’è lo SPID, cosa permette di fare e come richiederlo.

COS’È SPID E A COSA SERVE
SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è il sistema di autenticazione che permette a cittadini ed imprese di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati aderenti, con un’identità digitale unica. Si potrebbe descrivere come una sorta di “passe-partout” che permette l’accesso ai servizi pubblici online tramite computer, tablet o smartphone, autenticando tramite username e password l’identità della persona. Tramite lo username e la password, l’utente non deve più registrarsi ad ogni singolo portale e ricordarsi centinaia di password, basterà usare solo quello che ha scelto in fase di registrazione per accedere a diversi servizi; un unico identificativo per iscrivere i figli a scuola, prenotare una visita in ospedale, richiedere il Bonus Mamma, registrare un contratto di locazione, accedere al 730 online, al bonus vacanze e al bonus mobilità del 2020. Pensiamo a quanto tutto ciò possa essere stato utile nel periodo di lockdown: SPID infatti ha permesso di accedere a numerose misure di sostegno al reddito previste prima dal Decreto Cura Italia del 17/03/2020 a seguito dell’emergenza Covid-19, e poi dal Decreto Rilancio del 19/05/2020.

COSA SI PUÒ FARE CON CON LO SPID
Sono molteplici i servizi della Pubblica Amministrazione a cui si può già accedere tramite SPID: quelli dei servizi Inps (pensione, disoccupazione, iscrizione lavoratori domestici…), Agenzia delle Entrate (pagamento tasse, modello 730 pre compilato, cassetto fiscale, consultazione cud, CU, controllo situazione debitoria, versamenti fatti o da fare…) e Inail sono nazionali. E ancora: la richiesta di certificati anagrafici online dal sito dal comune, pagamento della Tasi, consultazione contravvenzioni (e pagamento), ICI, Imu, sportello unico delle attività produttive; bollo auto e delle prestazioni sanitarie; accesso al fascicolo sanitario elettronico, cambio medico online, ritiro referti online.

Potete trovare qui l’elenco completo.(https://www.spid.gov.it/servizi)

COME RICHIEDERE SPID
Chi può richiedere SPID e quali sono le procedure per l’attivazione?
SPID può essere richiesto da tutti i cittadini italiani maggiorenni dotati di una carta d’identità in corso di validità, di tessera sanitaria ,una e-mail personale e un numero di cellulare.
Per richiedere e ottenere le credenziali SPID, bisogna andare sul sito Spid.gov.it, rivolgersi ad uno dei tanti Identity Provider autorizzati, seguire le procedure di registrazione, effettuare l’autenticazione e aspettare infine la comunicazione di attivazione del profilo.
L’autenticazione dell’utente può avvenire in presenza o a distanza, questo dipende dalle modalità di registrazione che offrono i vari Provider.

-L’autenticazione in presenza prevede l’esibizione di documentazione cartacea e moduli sottoscritti e può avvenire in due modi:

  1. presso una sede fisica del gestore dell’identità;
  2. a domicilio su appuntamento (ad esempio Poste Italiane offre la possibilità che un postino possa accertare l’identità direttamente a casa del richiedente), a pagamento (15 euro).

– L’autenticazione a distanza può avvenire in quattro modalità:

  1. -“identificazione a vista da remoto tramite webcam”: un operatore verifica in una sessione audio/video con il richiedente l’identità tramite la presentazione dei documenti di identità e dichiarazioni del richiedente (a pagamento, 10-15 euro, salvo promozioni temporanee);
  2. “identificazione informatica tramite documenti digitali di identità”: il richiedente viene identificato sulla base della verifica digitale di credenziali informatiche già in proprio possesso;
  3. -Con smart cart: come la CIE (Carta di Identità Elettronica 3.0) o la CNS (Carta nazionale servizi o tessera sanitaria abilitata);
  4. -Con firma digitale qualificata e token usb o smart card.

L’utente potrà poi scegliere, in base alle proprie esigenze, la modalità di richiesta SPID a lui più comoda. È possibile ottenere le credenziali SPID gratuitamente o a pagamento: quest’ultima modalità prevede l’utilizzo di ulteriori soluzioni di sicurezza e di dispositivi fisici (ad esempio la smart card) erogati dal gestore dell’identità. Maggiori informazioni su dove e come chiedere le credenziali SPID le potete trovare sul sito spid.gov.it/richiedi-spid.

IL PASSAGGIO DA PIN INPS A SPID
Come accennato, dal 1 ottobre 2020 inizierà il passaggio dal PIN INPS allo SPID, che sarà graduale: durante questo periodo, infatti, non saranno rilasciati nuovi PIN agli utenti, salvo quelli richiesti da utenti che non possono avere accesso alle credenziali SPID (si veda sotto) e per i soli servizi loro dedicati. Inoltre i PIN già in possesso degli utenti conserveranno la loro validità e potranno essere rinnovati alla naturale scadenza fino alla conclusione della fase transitoria.

Ma, attenzione: ci sono delle categorie per le quali non è possibile rilasciare credenziali SPID, precisa l’INPS nelle sue FAQ.

INPS segnala che le credenziali SPID sono strettamente personali e non è possibile richiederle e utilizzarle per conto di terze persone. Per le tipologie di utenti di seguito indicati, che non possono attivare SPID, il PIN INPS resterà attivo e ancora richiedibile:

  • minori di anni 18;
    – persone soggette a tutela, curatela o amministrazione di sostegno;
    – extracomunitari non in possesso di un documento di identità riconosciuto nel sistema SPID.

Quindi il tutore di una persona anziana / disabile / minorenne che non può farsi lo SPID potrà continuare ad utilizzare e rinnovare il Pin INPS già richiesto per i soggetti posti sotto la sua tutela, poiché per loro il PIN resterà in uso e sarà ancora richiedibile.

 

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