Aumento pensioni di invalidità: 286 euro al mese incostituzionali

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Aumento dell’invalidità civile in arrivo? I giudici della Corte di Appello di Torino hanno dichiarato che 286 euro al mese sono troppi pochi, ora dovrà pronunciarsi la Consulta.

L’importo della pensione di invalidità civile, di 286 euro al mese per 13 mesi, è stato definito insufficiente a soddisfare i bisogni di vita di un invalido dalla Corte di Appello di Torino. Scoppia quindi il caso visto che a pronunciarsi a tal riguardo, ora, è chiamata

Pensioni di invalidità in aumento?

Ci si riferisce alle pensioni di invalidità civile erogate ai cittadini con invalidità che abbiano età compresa tra 18 e 67 anni, visto che al compimento dei 67 anni la pensione di invalidità si trasforma il assegno sociale di importo di 515 euro circa mensili.

I Giudici delle Corte di Appello di Torino hanno preso come riferimento da valutare la somma mensile di 286 euro he viene, dagli stessi, definita “insufficiente a garantire il soddisfacimento delle elementari esigenze di vita”.

Sotto la lente di ingrandimento dei giudici, poi, è finita poi un’altra questione: secondo l’articolo 3 della Costituzione tutti i cittadini devono essere uguali ma la pensione di invalidità civile pone i giudici di fronte a quella che viene definita una violazione del principio di uguaglianza.

La pensione di invalidità civile, infatti, è equiparata all’assegno sociale, ma lo stesso invalido civile prima del compimento dei 67 anni percepisce una somma mensile di 286 euro mentre dopo i 67 anni la somma mensile si trasforma in 515 euro (in virtù del fatto che la pensione di invaldità si trasforma in assegno sociale).

L’invalido civile con meno di 67 anni, quindi, riceve un beneficio minore non solo dell’invalido civile che ha compiuto 67 anni ma anche del cittadino in possesso di precisi requisiti reddituali beneficiario dell’assegno sociale.

I Giudici ritengono che l’invalidità civile si trova in contrasto con l’articolo 3 e 38 della Costituzione poichè “quegli invalidi civili che, anteriormente al compimento del sessantesimo anno di età, si trovano in condizioni di gravissima disabilità e privi della benché minima capacità di guadagno”.

La decisione, ora, a tal riguardo, passa nella mani della Consulta ma a tal proposito di è pronunciato anche il Premier Giuseppe Conte.

Il premier all’incontro con i presidenti delle associazioni Fish e Fand ha affermato che qualsiasi piano di rilancio deve tener conto anche dei bisogni e delle necessita delle persone con disabilità. Conte ha affermato che tra i suoi obiettivi c’è quello di realizzare un’Italia più equa e più condivisa ponendo tra i temi da affrontare anche quello dell’aumento della pensione di invalidità civile.

 

 

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