Detrazione Irpef: requisiti e limiti di reddito

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È l’unico modo per recuperare una parte di ciò che si spende per avere dei beni o delle prestazioni a cui, spesso, non si può rinunciare: un medicinale, una visita medica, un mutuo, un lavoro per sistemare una casa, un’auto o un presidio per un disabile. La detrazione del 19% rappresenta, indubbiamente, un aiuto importante per i contribuenti. Il Tuir, cioè il Testo unico delle imposte sui redditi, contiene un elenco delle spese detraibili. Ma bisogna considerare, per poter avere la detrazione Irpef, requisiti e limiti di reddito.

Se fino a poco fa bastava pagare e conservare lo scontrino parlante o la fattura per poi portare le spese in detrazione tramite la dichiarazione dei redditi, oggi bisogna rispettare altre condizioni.

Da una parte, il modo in cui viene effettuato il pagamento. La stretta del Governo sull’evasione ha portato a chiedere al contribuente di utilizzare degli strumenti tracciabili ogni volta che fa una spesa che dà diritto alla detrazione fiscale. Dall’altra, è stata introdotta una nuova soglia oltre la quale sfuma l’agevolazione.

Vediamo, quindi, quali sono i requisiti ed i limiti di reddito per poter usufruire della detrazione Irpef del 19%.

Detrazione fiscale: per quali spese

La detrazione Irpef del 19% interessa le spese previste nell’articolo 15 del Tuir [1]. In pratica, ed in linea generale, dall’imposta lorda si detrae il 19% di questi oneri sostenuti dal contribuente, se non deducibili:

    • interessi passivi e relativi oneri accessori di prestiti o mutui agrari;
    • interessi passivi e relativi oneri accessori di mutui ipotecari per l’acquisto di un immobile da adibire ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto stesso;
  • compensi corrisposti all’intermediario immobiliare per l’acquisto dell’immobile da adibire ad abitazione principale;
  • spese sanitarie (medicinali, esami e visite mediche);
  • spese per l’acquisto di mezzi di deambulazione, di locomozione, di accompagnamento e di sollevamento di persone non autosufficienti o disabili, compresa l’auto;
  • spese veterinarie;
  • spese per servizio di interpretariato di sordomuti;
  • spese funebri;
  • spese per la frequenza di corsi di istruzione secondaria e universitaria;
  • premi per assicurazioni contro il rischio di morte, di invalidità permanente o di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana;
  • erogazioni liberali in denaro a favore dello Stato, delle regioni, degli enti locali, di istituzioni pubbliche, di fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro che svolgono o promuovono attività di studio, di ricerca e di documentazione di riconosciuto valore culturale o artistico;
  • contributi associativi versati a società di mutuo soccorso;
  • spese per l’iscrizione annuale e per l’abbonamento dei ragazzi tra 5 e 18 anni ad attività sportive, palestre, piscine, ecc.;
  • canone d’affitto;
  • spese per assistenza personale in casi di non autosufficienza.

Detrazione fiscale: i requisiti

Chi sostiene una o più delle spese sopra citate (entro i limiti previsti per ciascuna di esse), avrà diritto alla detrazione Irpef del 19% ma solo se il pagamento viene effettuato con uno strumento tracciabile. Significa che per beneficiare dell’agevolazione occorre pagare con bonifico o con moneta elettronica (carta di credito o Bancomat, per intenderci).

Come si diceva prima, il Governo ha introdotto quest’obbligo nell’ambito delle misure volte ad incentivare l’uso di questi sistemi di pagamento a discapito dell’utilizzo dei contanti.

Tuttavia, come per tutte le regole, anche per questa c’è un’eccezione. Riguarda le spese mediche, che possono essere portate in detrazione anche se il pagamento è stato fatto in contanti. Non sono obbligatori, quindi, il bonifico o la moneta elettronica per la detrazione Irpef legata all’acquisto di medicinali o di dispositivi medici e neppure per le prestazioni sanitarie avute nelle strutture pubbliche o in quelle private accreditate al servizio sanitario nazionale.

Questo vuol dire che se hai bisogno di una visita medica e vai in una struttura pubblica, puoi pagare in contanti ed avere diritto alla detrazione Irpef. Ma se ti rivolgi ad uno specialista di una clinica privata non convenzionata o di uno studio medico privato (il caso più comune, quello del dentista) non avrai diritto alla detrazione se paghi in contanti: per beneficiare dell’agevolazione, infatti, occorrerà fare un pagamento tracciabile.

Detrazione fiscale: il limite di reddito

Oltre al modo di pagamento, altro aspetto fondamentale da considerare per usufruire della detrazione Irpef del 19% è quello del reddito. Ha diritto all’intera agevolazione chi ha un reddito complessivo non superiore ai 120mila euro annui.

Per chi, invece, guadagna di più ma si ferma a 240mila euro, diminuito del reddito complessivo, le spese diventano detraibili pro quota. In pratica, la detrazione Irpef non sarà del 19% nella forbice di reddito tra 120mila e 240mila euro ma diminuirà gradualmente fino ad arrivare a zero per chi ha un reddito oltre i 240mila euro. Bada bene che per reddito complessivo si deve intendere quello al netto del reddito dell’unità immobiliare destinata ad abitazione principale e quello delle sue pertinenze. La tua casa di residenza, insomma, non deve essere conteggiata.

Ed anche in questo caso va segnalata l’eccezione. Sarà possibile avere l’intera detrazione del 19% indipendentemente dal reddito complessivo dichiarato per le spese relative a:

  • interessi passivi e relativi oneri accessori di prestiti o mutui agrari;
  • interessi passivi e relativi oneri accessori di mutui ipotecari per l’acquisto di un immobile da adibire ad abitazione principale;
  • patologie che danno diritto all’esenzione dal ticket sanitario.

Si ha diritto alla detrazione Irpef del 19%:

  • solo per le spese pagate con uno strumento tracciabile, come bonifico o carta di credito o di debito. Restano escluse da quest’obbligo le spese per l’acquisto di medicinali e quelle mediche sostenute in una struttura pubblica o in una struttura privata convenzionata con il Ssn;
  • entro un limite di reddito complessivo di 120mila euro.

Per i redditi tra 120mila e 240mila euro la percentuale si assottiglia gradualmente.

Per i redditi oltre i 240mila euro non c’è la detrazione Irpef.

note

[1] Testo Unico n. 917/1986 modificato da legge n. 96/2012.

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