Manovra, detrazioni fiscali con limiti di reddito dal 2020

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Dallo schema sulla manovra inviato a Bruxelles emergono ulteriori dettagli su come sarà la Legge di bilancio 2020. Viene confermato il taglio alle detrazioni fiscali, di cui si parla da settimane: sarà un graduale azzeramento delle detrazioni Irpef al 19% per i contribuenti con una fascia di reddito superiore a 120mila euro, fino ai 240mila euro, che però non interesserà le spese mediche e sanitarie.
Riguarderà invece le spese veterinarie, per asili nido, attività sportive o per i corsi universitari dei figli a carico.

Detrazioni fiscali, quali sono i limiti di reddito dal 2020

Nel mirino del piano di riordino delle tax expenditures entrano a pieno titolo le detrazioni fiscali, e nello specifico i bonus Irpef del 19% riconosciuti in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Tra le novità della Legge di Bilancio 2020 è confermato che dovrà farne a meno chi ha redditi alti.
Il taglio delle detrazioni partirà dai 120.000 euro di reddito, e sarà progressivo: chi percepisce redditi sopra quella soglia si vedrà ridurre l’importo della detrazione fiscale riconosciuta, che si azzererà totalmente dai 240.000 euro di reddito in poi.

Quali sono le spese che non saranno toccate

L’azzeramento delle detrazioni Irpef non riguarderà tutte le agevolazioni e non avrà effetto retroattivo. Resteranno escluse le detrazioni per i mutui prima casa, così come quelle per le spese sanitarie che con oltre 18 miliardi di euro rappresentano anche la quota maggiore di sconti fiscali utilizzati dagli italiani per alleggerire il carico fiscale.
Verranno tagliati i bonus che oggi hanno un aliquota al 19%. In questo modo, restano esclusi dal taglio i bonus per riqualificazione energetica degli edifici e quelli per ristrutturazioni edilizie le cui aliquote sono tra il 50 e il 65%, così come il sismabonus o alcune detrazioni per erogazioni liberali al 24%.

Gli sconti che saranno ridotti dal 2020

Saranno invece ridotte le spese veterinarie, quelle per lo sport dei figli, le spese sostenute per i servizi di interpretariato dai soggetti riconosciuti sordomuti, le spese funebri così come quelle per frequenza di corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali, quelle per la frequenza di scuole dell’infanzia del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado.

Sono comprese anche le spese per minori o maggiorenni, con diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento (Dsa) fino al completamento della scuola secondaria di secondo grado, o ancora i premi per le assicurazioni sulla vita o quelle per il rischio di eventi calamitosi sulla casa. Non sfuggono le Il taglio del Governo andrà a colpire anche le somme a sostegno dello spettacolo e delle associazioni sportive dilettantistiche.

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