Invalidità: guida ai diritti, benefici, agevolazioni e come ottenerli

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Assegno mensile di invalidità

Qualche articolo fa abbiamo trattato l’argomento “assegno di invalidità civile“, parlando di cosa fosse e a chi spettasse. Spesso si fa confusione tra questo e l’assegno ordinario di invalidità. Il primo viene concesso soltanto a chi è stata riconosciuta una riduzione parziale della capacità lavorativa (dal 74% al 99%) e con un reddito inferiore alle soglie stabilite dalla legge. Il secondo, invece, è ben diverso, seppure la differenza sembri minima. La procedura da affrontare è la stessa; a differire sono i beneficiari di tale assegno. Quest’ultimo spetta, infatti, a coloro la cui capacità lavorativa è considerata ridotta a meno di 1/3 a causa di infermità fisica o mentale.

Per poter godere di uno o dell’altro bisogna, secondo il Decreto Legislativo 23 novembre 1988, n. 509 (art. 9), essere in possesso di ulteriori requisiti, oltre che il certificato di invalidità.

Requisiti principali per assegno di invalidità civile:

  • percentuale di invalidità compresa tra il 74% e il 99%
  • reddito non superiore ai limiti personali stabiliti annualmente dalla Legge
  • età compresa tra i 18 e i 66 anni e 7 mesi
  • cittadinanza italiana
  • per i cittadini stranieri comunitari, iscrizione all’anagrafe del comune di residenza e permesso di soggiorno di almeno un anno
  • non svolgimento di attività lavorativa (eccetto casi particolari)

Requisiti principali per assegno ordinario di invalidità:

  • riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo a causa di infermità fisica o mentale;
  • almeno 260 contributi settimanali (5 anni di contribuzione e assicurazione) di cui 156 (tre anni di contribuzione e assicurazione) nei cinque anni che precedono la data di presentazione della domanda

Oltre, però, all’assegno (o alla pensione) che le tocca, una persona dichiarata invalida, spesso, non sa di avere diritto a molte altre agevolazioni e benefici vari. Una persona può fruire di tali aiuti se, dopo aver presentato una domanda ed essere stata sottoposta a vari controlli, raggiunge o supera il 74% di invalidità. Parleremo, nel particolare, di 3 tipi di agevolazioni: fiscali, sanitarie e lavorative.

Agevolazioni fiscali

Per la prima categoria la lista sarà un bel po’ lunga. Cercheremo di trattare ogni tipo di agevolazione senza lasciarvi particolari dubbi, ma consigliamo di approfondire determinati punti se ne si avverte la necessità.

  • Auto
    Per le persone invalide che hanno intenzione di comprare un veicolo è possibile applicare l’IVA agevolata al momento dell’acquisto. Quest’agevolazione consiste nella detrazione, tramite ISEE, del 19% della spesa sostenuta. L’IVA può essere, inoltre, applicata nell’esenzione dal pagamento del bollo auto e delle tasse di trascrizione (IPT, APIET).
    Ne possono beneficiare le persone con disabilità motoria, disabilità intellettiva (solo se titolari di indennità di accompagnamento e con certificato di handicap grave) o disabilità sensoriale (ciechi e sordi).
  • Sussidi tecnici ed informatici
    I sussidi tecnici ed informatici sono prodotti tecnologici facilmente reperibili, come computer e fax, che possono favorire l’autonomia delle persone invalide. Le norme attuali prevedono che l’IVA agevolata sia applicabile anche su questi prodotti al momento dell’acquisto e che la spesa sostenuta può essere detratta dalla dichiarazione dei redditi.
  • Spese per assistenza specifica
    E’ possibile sottrarre dal reddito annuo anche le spese sostenute per l’assistenza specifica offerta da personale medico e sanitario (anche terapisti) a persone con handicap. Possono godere della deduzione i diretti interessati, i familiari che li abbiano a loro carico fiscale o che siano tenuti dall’obbligo civile a curarsi di loro.
  • Spese per assistenza personale e domestica
    La normativa vigente prevede un’agevolazione fiscale anche per le spese sostenute per le badanti e le colf.
  • Detrazioni per familiari a carico
    Ogni contribuente può usufruire delle detrazioni per i familiari a suo carico. Le detrazioni sono maggiori nel caso in cui il figlio sia disabile.
    Nello specifico si parla di circa 1.220,00 euro per ciascun figlio di età inferiore a tre anni; 1.350,00 euro per ciascun figlio con disabilità di età superiore a tre anni; 1.620,00 euro per ciascun figlio con disabilità di età inferiore a tre anni.
    Nel caso in cui il nucleo familiare sia più numeroso, ovvero conti più di tre figli, gli importi saranno maggiori.

Agevolazioni sanitarie e non solo

Erogazione di ausili
Per gli invalidi civili, i ciechi e i sordi è prevista l’erogazione, a carico del Servizio Sanitario Nazionale, di protesi e apparecchiature corrispondenti al tipo di handicap. Gli ausili vari, che concordano con l’erogazione, sono elencati in una norma specifica e possono essere erogati solo successivamente ad una prescrizione medica.

  • Esenzione Ticket
    Le modalità di esenzione dai ticket sono differenti per regioni poiché stabilite da quest’ultime. Variano per età, reddito, farmaci per particolari patologie o per invalidità. In quest’ultimo caso, solitamente, le esenzioni si applicano già a partire dal 66% di invalidità.
  • Telefonia fissa
    Agli anziani, persone disabili e utenti “con esigenze sociali speciali” viene riconosciuta, dalla normativa attuale, una riduzione del 50% sul canone mensile di abbonamento.
  • Patente speciale di guida
    Non è detto che chi sia invalido non possa vedersi riconoscere l’idoneità alla guida. Chi si accerta del rilascio dell’idoneità è la Commissione Medica Locale. L’unico limite, nel caso in cui la patente venga concessa, è quasi sempre l’obbligo di determinati adattamenti.
  • Contribuiti per l’adattamento ai dispositivi di guida
    È per questo motivo che è previsto un contributo pari al 20% della spesa sostenuta per l’adattamento dei dispositivi di guida nei veicoli delle persone con patente di guida speciale.

 

Agevolazioni lavorative

  • Permessi lavorativi
    Dal terzo anno di vita in poi i genitori di una persona affetta da handicap grave hanno diritto ad almeno tre giorni di permesso mensile retribuito. Dello stesso beneficio possono usufruire anche i lavoratori che assistono un familiare con handicap grave. I lavoratori con handicap grave, invece, hanno diritto a due ore di permesso giornaliero o a tre giorni di permesso mensile. Anche in questo caso il tutto deve essere retribuito.
  • Due anni retribuiti
    Ai genitori di persone con handicap grave, ma anche ai fratelli e alle sorelle conviventi, spettano due anni di congedo retribuito che possono essere anche frazionati. I congedi vengono concessi anche per l’assistenza al coniuge, mentre non lo sono per altri gradi di parentela, ad esempio nel caso in cui il figlio assista il padre.
  • Prepensionamento
    I lavoratori con invalidità superiore al 74% o sordi hanno diritto a richiedere, per ciascun anno effettivamente lavorato, due mesi di contributi figurativi, fino ad un totale di cinque anni.
  • Scelta della sede di lavoro
    Un lavoratore che assiste un familiare con handicap grave o un lavoratore disabile hanno diritto a scegliere, se possibile, la sede di lavoro più vicina alla propria casa.
  • Rifiuto del trasferimento
    Un lavoratore che assiste un familiare con handicap genitore o un lavoratore disabile non possono essere trasferiti senza il loro consenso ad altra sede.
  • Liste speciali di collocamento
    Le persone con invalidità accertata superiore al 45% possono iscriversi all’Ufficio del lavoro nelle liste speciali riservate agli invalidi civili.
    Per iscriversi a queste liste è necessario sottoporsi ad una visita di accertamento delle capacità lavorative, oltre che a quella per l’accertamento dell’invalidità. È necessario richiedere, presso la Commissione invalidi presente in ogni Azienda ASL, l’accertamento ai fini della Legge 68/1999. Una volta in possesso del certificato non resta altro che iscriversi alle liste speciali di collocamento.

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