Assunzione disabile: tutte le novità previste da Gennaio

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Da gennaio 2018 i datori di lavoro, alle cui dipendenze contano dai 15 ai 35 dipendenti, sono obbligati per legge ad avere nel loro organico un lavoratore disabile, appartenente ad una categoria protetta. Come si assolve questo obbligo di assunzione disabile e quali sono le sanzioni previste se non si rispetta la legge?

 

Categorie protette

Il termine categorie protette indica tutte quelle persone che sono affette da invalidità psichica o fisica e da disabilità. Per questa tipologia di persone, nel mercato del lavoro sono indicate particolari tutele e garanzie. Una di queste tutele riguarda l’inserimento nel mondo del lavoro. Proprio per legge, infatti, un numero determinato di posti di lavoro è riservato per le persone che rispondono ai requisiti e rientrano in una categoria protetta. Queste persone, sono riconosciute sempre per legge, in una posizione di svantaggio rispetto agli altri.

Appartengono alle categorie protette persone affette da minorazioni fisiche, persone affette da invalidità fisica superiore al 33%, individui colpiti da cecità assoluta o sordomute, quindi colpite da sordità alla nascita o prima dell’apprendimento della parola.

Ancora, individui appartenenti ad una categoria protetta sono gli invalidi di guerra, le vittime della criminalità organizzata e le vittime del terrorismo.

Collocamento obbligatorio

Nel 2017 era già stato delineato questo collocamento obbligatorio. In realtà, poi, è stato rinviato a gennaio 2018 ed è a partire da questa data che entra in vigore ufficialmente. Tale obbligo prevede che le piccole e medie imprese, qualora il proprio organico superi i 15 dipendenti assunti, siano portate ad assumere un lavoratore disabile, appartenente ad una categoria protetta, entro 60 giorni. Già dal 2000 le imprese erano sottoposte per legge all’assunzione di una persona portatrice di handicap nel loro organico. Ciò qualora si fosse effettuata una nuova assunzione.

Legge in vigore

A partire dal nuovo anno, però, questa legge non è più in vigore. Anzi, se le imprese risultano scoperte, sono portate all’assunzione di un disabile. La legge richiede, dunque, che sia fatto un calcolo dell’organico.

Questo viene calcolato tenendo conto del personale dipendente, assunto con contratto di lavoro subordinato. In questo calcolo, non vengono computati i lavoratori disabili assunti, i lavoratori assunti con un contratto a tempo determinato, quelli assunti con contratto di somministrazione, i lavoratori a domicilio.

Ancora non sono contati gli apprendisti, i dirigenti ed i soci di cooperative. Dunque, una volta calcolati i dipendenti che vanno a formare l’organico dell’azienda, l’obbligo previsto per legge scatta se questi sono almeno 15. L’obbligo, per essere assolto, prevede l’invio di una richiesta nominativa al servizio disabili del luogo dova ha sede l’impresa. L’assunzione disabile prevede un contratto, anche a tempo parziale, il cui orario superi il 50% di quello contrattuale. Tuttavia, se il datore di lavoro non ottempera all’obbligo di legge, è tenuto a pagare una sanzione amministrativa. Questa ammonta a 153,20 euro per ogni giorno di ritardo, rispetto alla data in cui è scattato l’obbligo.

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