I permessi della legge 104

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Quanti familiari possono godere dei permessi? I genitori del disabile. Cosa accade se ci sono più disabili nella famiglia.

 

La famosa legge 104 [1] concede, al lavoratore dipendente, i permessi retribuiti nonché il congedo straordinario per assistere, ad esempio, un fratello o un genitore disabile.

Quanti familiari possono fruire dei permessi?

La legge ha specificato e puntualizzato che il beneficiario, delle agevolazioni è unico. Secondo, infatti, le disposizioni in vigore [2], i permessi e il congedo possono essere riconosciuti a favore di una sola persona, lavoratore dipendente, per l’assistenza del familiare bisognoso.

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La legge, pertanto, per ogni disabile, identifica un unico soggetto assistente. Questi, come chiarisce la giurisprudenza [3], è chi accetta «il ruolo e la connessa responsabilità di porsi quale punto di riferimento della gestione generale dell’intervento, assicurandone il coordinamento e curando la costante verifica della rispondenza ai bisogni dell’assistito».

Tale interpretazione della legge è stata più volte confermata dalle circolari Inps in materia. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha chiarito che, per quanto riguarda il cosiddetto “referente unico”, cioè colui che usufruisce dei permessi, è purtroppo inammissibile, ogni alternanza, tra più familiari, nell’usufruire dei benefici della Legge 104. È stato altresì chiarito che è altrettanto impossibile che un familiare disponga dei permessi retribuiti e un altro dei congedi straordinari. Tale eventualità è da escludersi, anche se dovesse avvenire in mesi diversi. Sostanzialmente, non possono essere riconosciuti  i permessi a un lavoratore, se un altro familiare già dispone del congedo e viceversa [4].

Le predette conclusioni sono state confermate anche dal Dipartimento della Funzione Pubblica con apposita circolare [5].

 

 

I genitori possono entrambi avere i permessi?

Questa è l’unica eccezione alla regola sopra descritta riconosciuta dalla legge, prevista, appunto, a favore dei genitori, anche adottivi, del disabile. Essi, infatti, possono entrambi usufruire delle agevolazioni previste in materia, alternandosi mensilmente, ma sempre con il limite dei tre giorni e senza accavallamenti di sorta (ad esempio, due la madre e uno il padre o come meglio si ritiene opportuno, ma non oltre tre. Se si usufruisce del permesso, non si può godere nel frattempo del congedo e viceversa, non sono cioè ammesse delle sovrapposizioni).

In tal caso, quindi, il referente è duplice, ma ciò è previsto in considerazione del particolare ruolo rivestito dai genitori della persona bisognosa, rispetto agli altri familiari potenziali beneficiari.

 

 

Due familiari disabili: più permessi?

Sarebbe possibile assistere più persone disabili, se esse rientrassero nella categoria dei propri familiari, così come catalogata dalla legge (genitori, coniuge, parenti e affini entro il 2° grado o sino al 3° nel caso di genitori del disabile ultrasessantacinquenni, invalidi, deceduti o mancanti).

In teoria, si potrebbe usufruire dei benefici previsti cumulativamente per ogni familiare invalido. Si tratterebbe di permessi definiti disgiunti, concessi in casi particolari e dietro dichiarazione di responsabilità del lavoratore beneficiario. Tuttavia, a dimostrazione della severità con la quale la materia descritta è disciplinata e interpretata, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha espresso i suoi dubbi sull’ipotesi predetta, in considerazione delle inevitabili ripercussioni sull’attività lavorativa del familiare assistente [6].

 

[1] Art. 33 Legge 104/92 ed Art. 42 D.lgs 151/2001.

[2] D.lgs 119/2011.

[3] Consiglio di Stato. Parere n. 5078/2012.

[4] Circolare Inps n. 32/2012.

[5] Circolare D.F.P. n. 1/2012.

[6] Circolare D.F.P. n. 13/2010.

http://www.laleggepertutti.it

 

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