Il Ministro del Lavoro conferma la disponibilità del Governo ad estendere la quattordicesima per i pensionati che hanno redditi bassi. Sarà un sollievo per oltre 3 milioni di famiglie italiane
L’attuale quattordicesima mensilità corrisposta attualmente ad oltre 2milioni di pensionati ultra 64enni sarà incrementata di circa il 30% rispetto ai valori attuali. Lo ha ricordato oggi il ministro del Lavoro Giuliano Poletti precisando che questa misura sarà introdotta nella prossima legge di bilancio che il Governo presenterà tra un paio di settimane.
L’incremento avverrà in misura uguale per tutte le pensioni. Sia per l’assegno più alto, incassato da chi ha oltre 25 anni di contributi (28 se lavoratore autonomo), che passerà dagli attuali 504 a 655 euro, sia per quello più basso, che si ottiene con meno di 15 anni di contributi (18 se autonomo), che passerà dagli 336 a 437 euro.
L’importo medio, ottenuto da chi ha tra i 15 e i 25 anni di contributi (tra 18 e 28 anni se lavoratore autonomo) passerà da 420 a 546 euro annui. Confermate le modalità di erogazione della somma: verrà corrisposta sempre con la mensilità di luglio, come accade attualmente. E il perimetro che ricomprende i titolari uno o più trattamenti pensionistici diretti (pensione di vecchiaia, pensione anticipata, ex pensione di anzianita’, assegno ordinario di invalidità, pensione di inabilità) o indiretti (pensione ai superstiti) erogati dall’assicurazione generale obbligatoria, dai fondi ad essa sostitutivi, esonerativi ed esclusivi ricompresa la gestione separata, la gestione speciale per i lavoratori delle miniere, cave e torbiere, il fondo di previdenza del clero secolare e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica. Non godono dell’agevolazione in questione i trattamenti previdenziali erogati da forme di previdenza che, ancorchè obbligatorie, siano gestite da enti di previdenza privatizzati negli ultimi anni (come ad esempio l’Inpgi, l’enasarco o dalle Casse di Previdenza dei Professionisti).
Nei giorni scorsi era stato lo stesso Sottosegretario Nannicini a ricordare l’importanza della misura: “Qui – aveva detto – stiamo parlando di dare un sostegno ai redditi da pensione non degli indigenti e lo diamo ai redditi da pensione bassi proprio perchè è una misura di equità, redditi complessivi sotto i mille euro cioè per chi ha un reddito complessivo da pensione, non una pensione, sotto i mille euro. fido a dire che naviga nell’oro e che è un benestante”. “La quattordicesima – ha aggiunto – è un sollievo un aiuto per chi ha redditi bassi da pensione e se li è conquistati con i contributi. Parliamo di circa 3 milioni e 300mila persone interessate dall’intervento, per redditi da pensione fino a mille euro”.
Salgono anche i limiti di reddito per avere diritto al bonus. Saranno ricompresi i pensionati che percepiscono redditi non superiori a 2 volte il trattamento minimo erogato dal Fpld dell’Inps. Cioè sino a 13.050 euro annui dagli attuali 10mila. Invariato il criterio di determinazione del reddito: saranno rilevanti, oltre alla pensione, i redditi di qualsiasi natura, con l’esclusione dei trattamenti di famiglia, le indennità di accompagnamento, il reddito della casa di abitazione, i trattamenti di fine rapporto e competenze arretrate. Sono escluse, inoltre, le pensioni di guerra, le indennità per i ciechi parziali, l’indennità di comunicazione per i sordomuti. Non sono previsti interventi diretti sulle pensioni minime, cioè sugli assegni da 500 euro al mese.