di Dario Alemanno
Licenziato a 57 anni. L’uomo – sordomuto e, per questo, invalido al 74% – si è visto notificare dal Comune di Como il recesso del contratto di lavoro per licenziamento disciplinare.
Il provvedimento concede un preavviso di quattro mesi ma dal 1° aprile il dipendente pubblico sarà senza lavoro.
Il motivo?
Secondo quanto dichiarato dall’avvocato Caterina Alfano di Erba che segue la vicenda legale per conto del sindacato Uil Fpl, il dipendente sarebbe accusato di essersi rivolto in malo modo a una ragazza disabile.
“Ma per noi questo licenziamento – ha commentato l’avvocato Alfano – è una pura ingiustizia, frutto a nostro avviso di un fraintendimento. Proprio a causa del suo handicap il dipendente comunale talvolta alza la voce e può sembrare irrispettoso in talune situazioni. L’episodio che gli è stato contestato e che ha fatto scattare il licenziamento va ridimensionato e rivalutato alla luce anche della sua disabilità”.
In realtà, però, il lavoratore non è nuovo a sanzioni disciplinari e il licenziamento sarebbe una conseguenza inevitabile, come ha commentato l’assessore al personale del Comune di Como, Nicoletta Anselmi: “Non entro nel merito del caso specifico perché siamo ancora in una fase preliminare visto che il provvedimento può essere impugnato, ma il licenziamento non è una decisione per così dire politica. E’ inevitabile quando vi sono delle condizioni che obbligano il dirigente a intervenire con il recesso del rapporto di lavoro”.
Tuttavia l’avvocato Alfano è convinta che “anche le sanzioni disciplinari pregresse sono state a nostro avviso frutto di un’errata valutazione da parte dell’Ente”. Se abbia ragione o meno il Comune di Como sarà con ogni probabilità oggetto di decisione da parte del tribunale. “Impugneremo il provvedimento di licenziamento”, ha assicurato il legale che difende che assiste il lavoratore.