INAIL e ANMIL firmano nuovo protocollo per lavoratori disabili in Piemonte

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Sono oltre 30.000 le persone con disabilità da lavoro in Piemonte per le quali INAIL e ANMIL hanno voluto firmare questa mattina un nuovo protocollo per promuovere interventi a tutela di una categoria di lavoratori che, improvvisamente, si ritrova in una condizione di disabilità che sconvolge la loro vita costringendoli a ricominciare a costruire un futuro lavorativo spesso minato per sempre.

Il documento rinnova il precedente accordo-quadro aprendo tuttavia le porte a nuove opportunità per realizzare progetti volti al recupero dell’integrità psicofisica e al reinserimento sociale e lavorativo di infortunati e tecnopatici della regione.

Il potenziale bacino d’utenza al centro di questo protocollo è costituito precisamente da 30.403 titolari di rendita INAIL del Piemonte (in base all’ultima rilevazione INAIL del 31/12/2021), di cui 333 con un grado di disabilità pari al 100%, 887 con un grado di disabilità molto grave (67% – 99%); 7.410 con un grado di disabilità grave (34% – 66%) e i restanti 21.773 con un grado di disabilità rientrante tra l’11% e il 33%.

Dunque si tratta di infortunati e tecnopatici (coloro che hanno contratto una malattia professionale) a cui è necessario garantire una specifica tutela affinché possano avviarsi ad un percorso di ritorno alla normalità, che per la maggior parte di loro significa ritornare a lavorare.

Per questo motivo è stato siglato questa mattina il nuovo protocollo a Torino, presso la sede della Direzione regionale INAIL Piemonte, dal Direttore regionale INAIL Giovanni Asaro e dal Presidente regionale ANMIL Roberto Sardo, la cui firma è stata apposta alla presenza del Presidente nazionale ANMIL Zoello Forni, al vertice di una struttura che attualmente a livello nazionale conta circa 300mila iscritti e rappresenta una categoria composta da oltre 700mila vittime del lavoro, tra infortunati, tecnopatici, vedove e orfani di caduti sul lavoro.

Il documento ha durata biennale e rinnova l’accordo-quadro del 18 dicembre 2018, diventando così parte integrante del nuovo protocollo, e riafferma e consolida la collaborazione tra ANMIL e INAIL per promuovere e attuare sul territorio regionale, provinciale e locale interventi tesi a garantire la tutela delle persone con disabilità da lavoro, dei loro famigliari e dei famigliari superstiti di vittime di infortuni mortali, anche in collaborazione con altri enti e organismi del Piemonte.

I nuovi contenuti riguardano invece la possibilità di realizzare, attraverso specifici accordi attuativi, progetti individuali o collettivi, anche propedeutici o integrati con i progetti di reinserimento lavorativo personalizzato predisposti e finanziati dall’INAIL, in grado di favorire il recupero dell’integrità psicofisica e di facilitare il reinserimento sociale e lavorativo delle persone con disabilità da lavoro, per i loro famigliari e i famigliari superstiti di vittime di infortuni mortali.

L’impegno delle parti sarà rivolto anche a diffondere in modo sempre più capillare sul territorio regionale le informazioni relative alle prestazioni e ai servizi erogati a favore delle persone con disabilità da lavoro e ad attivare appositi percorsi formativi avendo preliminarmente individuato i bisogni dell’utenza attraverso il monitoraggio degli infortuni e delle malattie professionali effettuato dall’INAIL Piemonte, nonché l’analisi delle situazioni prese in carico dall’Istituto nella regione.

Allo stesso fine l’ANMIL condividerà i dati aggiornati sui servizi e sugli interventi e pubblicizzerà le iniziative realizzate per effetto del presente protocollo.

“La nostra collaborazione con l’INAIL Piemonte è di fondamentale importanza perché condivide due fronti di esperienze totalmente diversi – spiega Roberto Sardo, Presidente ANMIL Piemonte – quello di una Associazione che rivolge alle vittime del lavoro un’attenzione innanzitutto empatica e solidaristica, che le consente di conoscere le problematiche psicologiche e familiari dovute agli infortuni e alle morti causate dal lavoro. Implicazioni che, oltre al dolore, richiedono il riadattamento ad una nuova quotidianità in cui l’invalidità grave o lieve che sia, trascina con sé i problemi di cure, riabilitazioni e valorizzazione e delle abilità residue, il cui successo è legato anche al recupero psicologico”.

“Il valore aggiunto di questo protocollo – commenta Giovanni Asaro, direttore regionale INAIL Piemonte – è di unire le forze e le competenze per essere sempre più efficaci nel sostenere le persone con disabilità da lavoro. Da oggi l’ANMIL Piemonte, con il suo bagaglio di esperienza e la sua rete collaudata di volontari, diventerà un alleato ancora più prezioso nel comune intento di migliorare la qualità della vita delle persone che hanno subito gravi menomazioni a seguito un infortunio o di una malattia professionale”.

“Ho avuto il piacere di essere invitato alla firma di questo protocollo che rinnova il rapporto di collaborazione con una delle sedi regionali INAIL più importanti d’Italia – dichiara il Presidente Regionale ANMIL del Piemonte, Roberto Sardo – di cui conosciamo l’impegno nel cercare di fornire un supporto adeguato alle vittime del lavoro e di cui, proprio grazie al moderno approccio alla comunicazione del Direttore Asaro, conosciamo e apprezziamo le numerose iniziative volte a promuovere la cultura della prevenzione degli infortuni. Speriamo, dunque, che presto altre regioni seguano l’esempio di questo protocollo per il cui successo daremo il massimo sostegno anche a livello nazionale”.

 

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