Redazione Open Online
Quando il diritto alla dignità diventa un lusso per pochi(issimi)
Nella Giornata Internazionale delle Persone con Sordocecità, la serie “In tutti i sensi” di Open in collaborazione con la Lega del Filo d’Oro, sceglie di fare un viaggio in una delle pieghe più complicate del mondo della disabilità. Puntando ancora una volta gli occhi sui diritti, è la possibilità al lavoro il tema centrale delle quattro storie che hanno deciso di raccontarsi con coraggio. “Ma non ce l’hanno quelli con tutti i sensi a posto il lavoro, potete mai trovarlo voi?” Questa è una delle tante frasi che Luisa, Rosalia, Stefano e Francesca si sono sentiti dire quasi tutte le volte che hanno cercato il loro posto nella società. “Sordociechi? No qui proprio no”. Questa è invece la riposta che Cristina, Operatrice Territoriale della Lega del Filo d’Oro, ascolta con amarezza ogni volta che un’azienda chiude le porte a lei e alla persona che sta aiutando. Una realtà sempre meno inclusiva che spesso fa della mancanza di risorse la scusante per non compiere l’unico vero passo necessario per garantire un diritto così importante, e cioè quello culturale.
Eppure, parlando di diritto, ci sarebbe anche la legge a parlare chiaro: il diritto al lavoro delle persone disabili si attua in concreto con il loro inserimento e la loro integrazione attraverso servizi di sostegno e collocamento mirato. E c’è di più. La stessa legge 68 del 1999 obbliga il datore di lavoro ad assumere un certo numero di persone disabili calcolato sul totale dei dipendenti. Parole lontane anni luce da quello che accade davvero. E così nel tunnel di una battaglia quotidiana estenuante e spesso senza luce, a entrare in gioco è una realtà illuminata come la Lega del Filo d’Oro. Prendendo a braccetto ogni utente, bussa senza sosta alle porte delle aziende per gridare al mondo l’esistenza di un esercito di persone a cui riconoscere un’identità.
Quando un diritto diventa un privilegio
La voce narrante di Francesco Mercurio è la novità di questa serie di racconti dedicati al diritto. Sordocieco e utente della Lega del Filo d’Oro da quando era giovanissimo, dopo una laurea in giurisprudenza ora lavora nella Onlus fornendo consulenza legale alle famiglie che ne hanno bisogno. “Sono un sordocieco che lavora e ad oggi purtroppo privilegiato” dice, accompagnando il racconto dei suoi quattro amici. Le consulenze legali che fornisce ogni giorno non rispondono quasi mai a richieste d’aiuto di singoli utenti. “E sapete perché? Perché sono pochissimi i sordociechi che lavorano”, spiega. A chiamare sono le famiglie disperate, alle prese con congedi e permessi che gli spetterebbero di diritto e che gli vengono puntualmente negati.