VASTO. In attesa della riapertura delle aziende, tra cui quella della Sevel che per ora è prevista per il 20 aprile (Leggi), ci giungono le preoccupazioni di un padre, operaio in pensione, con un figlio sordo che ha seguito le sue orme.
“Sono un operaio Sevel in pensione e padre di un ragazzo non udente operaio della stessa azienda. Scrivo con non poca preoccupazione, soprattutto dopo aver appreso attraverso i giornali le modalità con le quali gli operai torneranno a lavorare. Distanza di sicurezza e mascherine. Come la mettiamo con la comunicazione con i non udenti? Questa modalità per loro porterebbe ad un doppio isolamento. É questa la questione che più mi preme porre agli occhi di chi potrebbe trovare una soluzione.”
In effetti il problema non è da poco e ci auguriamo si possa trovare una soluzione anche per questo inconveniente non da poco per le categorie protette.
Un rimedio che si potrebbe adottare sia nelle aziende, ma anche per la vita di tutti i giorni è quella delle mascherine con una parte trasparente che fa vedere la bocca. Un modo questo che permetterebbe di leggere il labiale e garantirebbe ai sordi di comprendere quello che gli viene detto, ad esempio in un controllo di polizia, al supermercato, al pronto soccorso.
A riguardo sono diverse le azione italiane che stanno lavorando a questo tipo di prototipi, basti pensare che in Italia sono oltre un milione le persone con problemi di udito.
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di Federico Cosenza