Questi e altri dati, diffusi ieri dall’Inps sulle pensioni nel settore privato (dal rapporto sono escluse quelle dei dipendenti pubblici ed ex Enpals), consentono di approfondire le dinamiche del pianeta previdenza e di fare opportune distinzioni. Lo rileva l’Inps nell’osservatorio sulle pensioni precisando che questa percentuale, che per le donne raggiunge il 77,1%, costituisce solo una misura indicativa della “poverta’“, perchè molti pensionati sono titolari di piu’ prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi.
Savino Padus
“Nel 2015 1,1 mln pensioni liquidate, 51% assistenziali” – Nel 2015 l’Inps ha liquidato 1.120.638 pensioni, delle quali oltre la metà (il 51%) di natura assistenziale.
Le prestazioni di tipo assistenziale sono costituite per il 22,3% da pensioni e assegni sociali (il 35,9% erogate a uomini) e il 77,7% da prestazioni a invalidi civili (il 40,1% conferite a maschi). Il resto è costituito dalle prestazioni erogate dalla gestione degli invalidi civili (comprensive delle indennità di accompagno) e da quella delle pensioni e assegni sociali, “sono di natura assistenziale, cioè prestazioni erogate per sostenere una situazione di invalidità congiunta o meno a situazione di reddito basso“, spiega l’Inps. L’importo complessivo annuo risulta pari a 192,6 miliardi di euro di cui 173 sostenuti dalle gestioni previdenziali.
Il 51,4% delle pensioni è in carico alle gestioni dei dipendenti privati, mentre quelle dei lavoratori autonomi erogano il 27,2% degli assegni.
Su 18.136.850 trattamenti esistenti a inizio 2016 14.299.048 erano di natura previdenziale, “cioè prestazioni che hanno avuto origine dal pagamento di contributi (vecchiaia, invalidità a e superstiti) durante l’attività lavorativa del pensionato“.
Pensioni sempre più povere in Italia.
Tengono banco anche le pensioni di invalidità, di cui l’Osservatorio delle pensioni ha registrato la presenza di ben 2.980.799 pensioni erogate agli invalidi civili: di queste, il 44% è corrisposto al Sud Italia, mentre il 34,7% nel Settentrione. Su 3,8 milioni di prestazioni assistenziali, la parte del leone spetta a quelle agli invalidi civili: 1,7 milioni di assegni di accompagnamento e 490 mila pensioni, alle quali si sommano le pensioni per ciechi e sordomuti.
L’età media dei pensionati è di 73,6 anni, con una differenza fra i due generi di 4,5 anni (71 anni gli uomini e 75,5 le donne). Il 48,1% delle pensioni viene infatti percepito da residenti in questa zona e a loro è destinato il 54,9% delle somme stanziate a inizio anno. Riguardo le pensioni della categoria Vecchiaia, si osserva che il 23% delle pensioni è erogato a persone di età compresa fra 65 e 69 anni; tale percentuale si alza fino al 24,1% per i pensionati di vecchiaia di sesso maschile. Il restante 2,2% è rappresentato da pensioni erogate a residenti all’estero, cui è riservato lo 0,65% dello stanziamento.