Secondo i sottoscrittori di una lunga lettera, non si comprendono le motivazioni della scelta, che non sarebbe fondata su aspetti economici né organizzativi
Chiusa dopo oltre 70 anni la sezione provinciale dell’Ente nazionale sordi, gli iscritti protestano con una lettera e chiedono la riapertura.
Sono decine le firme in calce a una lettera appello notificata all’Ens in questi giorni con la quale i sordi della provincia di Agrigento protestano contro la chiusura di una realtà che, dicono nell’appello, ha “rappresentato un punto di riferimento certo a cui rivolgersi per il disbrigo delle problematiche quotidiane”.
Nata nel 1950, la sezione provinciale dell’associazione si è occupata, dicono gli iscritti, “di tutelare e garantire i diritti dei sordi, quali riconoscimento della sordità e dell’handicap e di tutti gli altri diritti riconosciuti dalle leggi. Non si comprendono le motivazioni di tale immediata chiusura, considerato che vi è stato e vi è un commissariamento della sezione stessa e, non si comprendono le motivazioni di questo urgente trasloco di tutti i mobili e la documentazione a Palermo al centro regionale sordi, visto che non vi era stata nessuna disdetta del canone di affitto dei locali Ens di Agrigento da parte del consiglio regionale Ens di Sicilia che, proprio per questo dovrà comunque avere l’onere di pagare il canone di affitto fino a giugno 2025 per mancato preavviso di disdetta dei locali”.
Per questo i sordi chiedono l’immediata riapertura della sezione provinciale Ens e degli uffici interni “considerato che tale gesto è andato contro i principi dello statuto Ens”, anche in considerazione dell’alto numero di iscritti (238 persone) e gli importanti finanziamenti che la Regione destina a questo scopo.
“In mancanza di tale riapertura – concludono – saremo costretti a tutelare i nostri diritti alle autorità competenti”.