Il ladro da spiaggia viene fermato e il suo «bottino» restituito ai legittimi proprietari ma solo grazie all’intervento del volontario gli amplificatori audio vengono ritrovati e consegnati alla turista affetta da una forma pronunciata di sordità
di Luca Natile
di Redazione La Gazzetta del Mezzogiorno
BARI – Scippa gli zaini a due giovani turisti stranieri mentre questi stanno facendo il bagno nelle acque di Pane e Pomodoro insieme agli amici di comitiva. Sicuro di aver fatta franca, esce dal lido, apre le borse per controllarne il contenuto e senza rendersene conto lascia cadere per terra due apparecchi acustici. I suoi spostamenti non sfuggono ad un volontario del Comitato cittadinanza attiva di Pane e Pomodoro, che subito allerta una pattuglia di agenti donna della Polizia locale le quali chiedono manforte alle Volanti della Questura.
Il ladro da spiaggia viene fermato e il suo «bottino» restituito ai legittimi proprietari ma solo grazie all’intervento del volontario gli amplificatori audio vengono ritrovati e consegnati alla turista affetta da una forma pronunciata di sordità.
L’ennesima storia di ogni estate barese trascorsa sulla battigia di Pane e Pomodoro, il lido più iconico e instagrammabile della città, tra scippi, borseggi, e piccoli furti, ha avuto un lieto fine.
L’autore del furto, un ladro seriale da spiaggia, un trentacinquenne terlizzese, habituè del lido più amato dai baresi e dai turisti in visita a Bari, con precedenti specifici, è ricorso all’arte della mimetizzazione. A vederlo in costume da bagno, t-shirt in cotone con disegni fantasia e il telo da mare sulla spalla, muoversi perfettamente a suo agio tra sdraio e ombrelloni non diresti mai che si tratta di un borseggiatore.
Il suo fare guardingo, i suoi modi circospetti non sono però sfuggiti all’occhio allenato di un volontario del lido che non lo ha perso d’occhio un attimo mentre con assoluta nonchalance, quasi fosse un bagnante come gli altri, si aggirava calmo tra gli ombrelloni ed i teli di mare stesi in circolo sulla sabbia.
Specie predatoria tra le più camaleontiche, i ladri da spiaggia sanno mimetizzarsi alla perfezione e sfruttare a proprio vantaggio la confusione di un lido affollato, mentre osservano i comportamenti i loro obiettivi preferiti, i turisti
La selezione avviene su base «etnico-linguistica», lì dove sentono parlare una lingua straniera, si fermano e come avvoltoi cominciano a muoversi in cerchio intorno alle vittime, osservandone i comportamenti, spesso ripetitivi. Aspettano con pazienza il momento più opportuno e quando quei turisti ignari si allontanano per fare un bagno, sono lì in agguato. Lasciano scivolare il loro telo da mare vicino alla borsa o allo zainetto incustoditi e si siedono. La regola principe è non fare nulla per attirare l’attenzione del vicino di ombrellone. Si guardano intorno con calma e quando sono certi che nessuno si è accorto della loro presenza, senza dare nell’occhio si rimettono in piedi trascinandosi dietro il grosso asciugamani nel quale hanno fagocitato, inglobato la borsa incustodita.
Esattamente quello che ha fatto il 35enne terlizzese che l’altro giorno con il telo gonfio sotto il braccio è uscito da Pane e Pomodoro allontanandosi di poche decine di metri. Convinto di essere al sicuro si è seduto su un muretto e ha cominciato ha rovistare nelle due borse appena rubate. Non si è accorto di avere alle calcagna uno degli operatori del Comitato cittadinanza attiva che dopo averlo seguito ha attirato l’attenzione di due vigilesse. Colto di sorpresa il ladro ha provato a mentire, dicendo che quella era roba sua e di suo cugino. All’arrivo delle Volanti però ha confessato la sua colpa e restituito il maltolto. Una delle due vittime, una donna, controllando il contenuto dello zaino si è accorta che non vi erano più i suoi apparecchi acustici. Insieme al volontario hanno ripercorso passo dopo passo la strada fatta dal ladro e sul marciapiede, appena fuori dal lido li hanno ritrovati.