Il 13 marzo è accaduto un fatto gravissimo nel carcere di Castrogno. Un fatto gravissimo e indegno di un paese civile. Un fatto lontano anni luce da uno Stato di Diritto.
Patrick Guarnieri era un ragazzo che il 13 marzo 2024 compiva 20 anni, un ragazzo disabile certificato e certificato autistico con ritardo mentale, cleptomane, sordo e muto (Leggi).
Patrick Guarnieri aveva ciò che tutti gli assassini del nostro paese e i loro avvocati cercano di ottenere anche con carte false, certificazioni psichiatriche che consente loro di non subire il regime carcerario, eppure Patrick è stato condotto in carcere, nel carcere che vanta il primato italiano per le peggiori condizioni igieniche, sanitarie, di smisurato sovraffollamento e in grave situazione di carenza di personale carcerario.
Cosa avrà fatto Patrick per meritare di andare in carcere? Era evaso dai domiciliari dove era agli arresti per un piccolo furto. Qualcuno dirà che non avrebbe dovuto rubare, era cleptomane certificato, la cleptomania è una malattia.
Qualcuno dirà che non doveva evadere dai domiciliari, era un ragazzo autistico con ritardo mentale che viveva sul lungomare e quel giorno c’erano 30 gradi… ricordate durante il lockdown? Solo gli autistici potevano uscire grazie a delle ordinanze perché non potevano comprendere la necessità di stare rinchiusi in casa.
Il Magistrato avrebbe dovuto mantenerlo ai domiciliari o avrebbe dovuto mandarlo in una struttura adeguata alle sue condizioni psicofisiche, non di certo in un carcere, ancor meno nel peggior carcere di tutti i tempi, e non lo dico io che quel carcere è uno dei peggiori d’Italia, lo ha affermato la Senatrice Ilaria Cucchi dopo aver visitato la struttura carceraria di Castrogno.
Durante l’arresto Patrick ha avuto un Meltdown (crisi autistica) per cui è stato portato anche in pronto soccorso.
Il fatto che Patrick non fosse nelle condizioni di essere rinchiuso in un regime carcerario lo spiega perfettamente il tempo intercorso dalla sua entrata in carcere e il momento della sua morte, sono passate solo 6 ore. Patrick è morto il giorno in cui compiva 20anni.
E come sarebbe morto Patrick? Dicono per suicidio tramite impiccagione ma la famiglia e l’associazione Codice Rosso sono certi del fatto che non sia stato affatto un suicidio, infatti hanno posto sotto sequestro il suo cadavere e nominato un perito di parte che valuterà le troppe incongruenze.
Al di Là del fatto che sia suicidio o omicidio ci tengo fortemente a precisare che quello di Patrick è stato un omicidio perché Patrick non era compatibile con il regime carcerario, era un ragazzo disabile e pluricertificato. Se Patrick non fosse entrato in una struttura carceraria oggi sarebbe ancora vivo. Chi ha fatto il grave atto di firmare una custodia carceraria a questo giovane autistico con ritardo mentale, cleptomane, sordo e muto ha fatto una gravissima negligenza che è costata la vita ad un giovane 20enne.
Chi era Patrick? Era un bambino con le sembianze di un giovane adulto, Patrick non ha mai fatto del male a nessuno né è mai stato autolesionista, era un ragazzino felice e gioioso nonostante le sue patologie, bello come il sole e pieno di vita.
Patrick Guargnieri rappresenta il fallimento dell’Italia intera, il fallimento della Giustizia del nostro paese, il fallimento dei diritti umani in Italia e il fallimento della Costituzione Italiana.
Oggi ricorre il primo mesi versario dalla morte di Patrick Guargnieri, l’associazione Codice Rosso grazie alla grinta della sua Presidente Adele di Rocco ha fatto in modo che la notizia arrivasse alla luce dei quotidiani organizzando sit-in e manifestazioni, ci teniamo a ringraziare Adele Di Rocco per averci coinvolti e chiamati ad essere presenti in questa lotta alla ricerca di Verità e Giustizia per Patrick e per la sua famiglia, da oggi in poi l’associazione Asperger Abruzzo sarà al fianco della famiglia Guarnieri e di tutti quelli che continueranno a lottare per dare Giustizia a questo ragazzo, perché Patrick è il figlio di tutti, Patrick è anche figlio di asperger Abruzzo.
Il 20 aprile Asperger Abruzzo con le sue famiglie sarà presente alla manifestazione che si terrà davanti al carcere di Castrogno alle ore 10:30 in sostegno alla famiglia di Patrick Guargneri per chiedere Verità e Giustizia per Patrick che il 13 marzo ha festeggiato il suo 20esimo compleanno con la morte a causa della negligenza di chi non ha avuto voglia di leggere il suo fascicolo.
Non parlateci più di suicidio, Patrick Guarnieri è stato ucciso e pretendiamo per lui Verità e Giustizia.”
Marie Helena Benedetti, Presidente dell’associazione Asperger Abruzzo