La fuga dei due amanti sordomuti finisce con un arresto

Violato il divieto di avvicinamento per una notte in albergo a Torino GIANNI GIACOMINO

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Qualche mese fa il gip del Tribunale di Savona nei suoi confronti aveva emesso un provvedimento di «divieto di avvicinamento» a quella che oramai sembrava fosse la sua ex.

Una 40enne sordomuta che lui, di qualche anno più vecchio e con lo stesso handicap, aveva maltrattato in più di un’occasione. Un rapporto fatto di alti e bassi che, più di una volta, era sfociato con una chiamata al 112. Per un periodo, però, tutto sembrava fosse rientrato. Invece la storia tra i due non è mai finita.

Anzi – molto probabilmente per volontà della donna – i due avevano trovato il modo di «raggirare» l’imposizione del tribunale ligure, ritrovandosi in un albergo di Torino, in borgo Po. Ma l’altro giorno, qualcosa tra i due è di nuovo andato storto. Improvvisamente gli altri clienti della struttura e i proprietari hanno iniziato a sentire dei rumori che provenivano dalla camera dei due, con sedie e porte che sbattevano. Qualche minuto più tardi sono arrivati gli agenti delle volanti del commissariato San Paolo per capire quello che stava succedendo.

Ma anche per i poliziotti non è stato facile capire e interpretare la situazione quando si sono trovati davanti all’uomo e alla donna con evidenti problemi di comunicazione. Alla fine, dopo il controllo dei documenti e una serie di controlli, gli investigatori hanno appurato qual’era la storia e come mai i due erano arrivati in terno dalla Liguria per stare qualche giorno insieme. Stavolta, però, l’ennesima litigata all’impiegato 40enne è costata l’arresto.

Ed è servita a ben poco la giustificazione che fosse stata lei ad organizzare la fuga romantica sotto la Mole.

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