Nella serata del 3 dicembre, giorno internazionale per i diritti delle persone con disabilità, Luana Messano, non vedente, ha affrontato una situazione inaspettata quando a lei e al suo cane guida, Tyson, è stato impedito di entrare al cinema Edera di Treviso.
Nonostante la forte connessione tra Luana e Tyson, il titolare del cinema, Lorenzo Fantoni, ha insistito sul rispetto delle regole che vietano gli animali all’interno della sala.
«Mi sono sentita mortificata», ha spiegato la donna, «il titolare mi ha detto che non ero obbligata ad andare al cinema».
«Ho fatto solo rispettare le regole»
Il cinema è un gioiellino d’essai, un polo culturale per la città. «Mi scuso per le parole che ho usato, ho voluto far rispettare quanto scritto sulla licenza della mia attività – sono le parole del titolare riportate dal Corriere -, le prescrizioni sono state inserite per delle motivazioni solide. Mi dispiace per quanto accaduto, ho solo fatto rispettare le regole del cinema, gli animali qui non sono ammessi».
Ma un cane guida non è un semplice «animale»: può seguire il suo «umano» ovunque, sui mezzi pubblici, nei negozi, negli uffici, senza alcun vincolo. Ristoranti, negozi, taxi: sono tanti i luoghi in cui i non vedenti si trovano in difficoltà. Eppure, da più di quarant’anni una legge dello Stato (n. 37 del ‘74) stabilisce che la persona priva della vista può entrare col cane guida in tutti i luoghi aperti al pubblico: «Il privo di vista», c’è scritto, «ha diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida nei suoi viaggi su ogni mezzo di trasporto pubblico senza dover pagare per l’animale alcun biglietto o sovrattassa. Al privo della vista è riconosciuto altresì il diritto di accedere agli esercizi aperti al pubblico con il proprio cane guida».
L’ira delle associazioni
Luana, sconvolta, ha dichiarato di essersi sentita mortificata dalle parole del titolare, che le ha suggerito di non frequentare il cinema se non poteva acettare le restrizioni. Tuttavia, la donna ha deciso di non rimanere in silenzio di fronte a questa discriminazione. L’associazione Blinsight Project e l’unione ciechi e ipovedenti di Treviso hanno prontamente offerto supporto legale, pronti ad intervenire nel caso in cui Luana decidesse di intraprendere azioni legali.
Massimo Vettoretti di Uici ha condannato l’episodio come una discriminazione brutale, sottolineando la necessità di far rispettare la legge. Simona Zanella, vicepresidente di Blindsight, ha sottolineato «che una persona cieca venga buttata fuori da un cinema semplicemente perché ha un cane guida è inaccettabile e intollerabile. Sembra una beffa: è successo proprio nella giornata istituita per ribadire i nostri diritti. Per legge i cani guida possono accedere ad ogni servizio. Luana sta riflettendo se sporgere denuncia, è giusto che questi episodi vengano resi noti, è una battaglia che dobbiamo continuare a sostenere». L’associazione ha già affrontato una situazione simile a Belluno, ottenendo un successo in tribunale.
Le scuse del cinema
Il cinema Edera, noto per la sua apertura a diverse culture, ha espresso il proprio dispiacere per l’incidente, dichiarando di essersi adeguati agli standard internazionali per accogliere le persone con disabilità.
Il multisala ha riconosciuto che quanto accaduto il 3 dicembre non avrebbe dovuto mai verificarsi e ha presentato le scuse per l’incidente: «Siamo costernati», affermano dal multisala. «Dal 2018 ci siamo adeguati a tutti gli standard internazionali per accogliere le persone con ogni disabilità. Quanto accaduto il 3 dicembre non sarebbe mai dovuto succedere, ce ne scusiamo».
Redazione Leggo.it