“Quanto avvenuto a Rovezzano è di una gravità inaudita. Un adolescente con disabilità psichiche è stato picchiato selvaggiamente da alcuni extracomunitari. Firenze non è quell’isola felice di integrazione e diritti che spesso la sinistra racconta.
L’episodio evidenzia quanto sia difficile vivere in alcune zone della città che ormai sono in preda a soggetti che campano di espedienti e che non hanno alcuna coscienza del vivere civile». Lo dichiarano, in una nota, Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano, e Diego Petrucci, consigliere regionale FdI e membro della Commissione Sanità.
La nota di Torseli e Petrucci: “Giunta Nardella fallimentare sulle politiche di integrazione”
«Una situazione – proseguono gli esponenti di FdI – frutto della totale incuranza del centrosinistra, in particolare della Giunta Nardella, per la sicurezza dei cittadini. Inoltre, l’episodio dimostra il totale fallimento delle politiche ‘immigrazionistiche’ volute dal centrosinistra: dove è l’integrazione e l’inclusione in questa città se la maggioranza dei reati di questo tipo vengono commessi da stranieri? Noi siamo dalla parte dei fiorentini e dei più deboli, un ragazzo disabile deve essere libero di frequentare il suo quartiere: la socialità è fondamentale per i più deboli. Questa dolorosa vicenda testimonia anche la necessità – nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione verso coloro che hanno delle disabilità – di istituire una figura che si occupi quotidianamente della tutela dei disabili. Da oltre due anni abbiamo proposto di istituire con una legge – avanzata dal consigliere Diego Petrucci – il Garante dei disabili. Siamo anche disponibili a valutare altre soluzioni al fine di garantire i diritti dei disabili, ma occorre fare qualcosa quanto prima».
Il pestaggio del disabile di Firenze: la ricostruzione dei fatti
«Mauro (nome di fantasia per tutelarne del disabile la privacy ndr ) tra venerdì e sabato sera era con un gruppo di ragazzi su una panchina – scrive la Nazione di Firenze – stavano ascoltando musica con una cassa bluetooth e dei tunisini seduti dall’altra parte si sono alzati e si sono presi la cassa – spiega un parente –. Un amico di Mauro è andato lì e gli ha detto se per favore gliela poteva rendere, invece i tunisini hanno ingaggiato una rissa».
«Mio figlio ha problemi di gestione dell’emotività, finalmente avevamo trovato una cura che lo faceva stare bene e con questo episodio ora si è aggravato di nuovo. – prende la parola la madre, disperata –. Ha tanta rabbia e frustrazione addosso e non è in grado di parlarne adesso. Non è la prima volta che questi tunisini un po’ più più grandi di lui tentano di aggredirlo: poco tempo fa lo accusarono di aver rubato degli occhiali e non era vero, se la cavò perché poi li ritrovarono. Ma era una scusa per aggredirlo.
In quattro lo hanno atterrato e lo hanno riempito di calci in viso, per miracolo non gli hanno rotto i denti. Meno male che la gente è accorsa, perché volevano anche sfregiarlo con una bottiglia rotta»
di Luisa Perri