L’attivista Valentina Tomirotti, che ha vinto la battaglia all’Arena di Verona, dice basta alle soluzione ‘ad personam’ e chiede un regolamento unico per l’accesso dei disabili: “Il ministero della disabilità deve occuparsi anche dell’aspetto ludico”

Milano, 19 agosto 2023 – “Benissimo la raccolta firme per catturare l’attenzione sul problema dell’accessibilità dei disabili ai concerti, ma è tempo di denunciare”. Dopo la petizione e l’appello social lanciato da Silvia Stoyanova, che ha già raccolto 35.100 firme per chiedere più posti in vista dell’unica tappa italiana di Taylor Swift a San Siro (il 13 e 14 luglio 2024), a intervenire è l’attivista e giornalista Valentina Tomirotti. Che non è nuova a queste battaglie: è stata proprio lei ad avere portato in tribunale l’Arena di Verona e Vivo Concerti per lo show di Coez, ottenendo la realizzazione (entro la fine dell’anno) di una nuova pedana anche col supporto legale dell’associazione Luca Coscioni e dell’avvocato Gerardi.

Più posti per disabili al Meazza

Un precedente che era stato citato dalla stessa Silvia, per chiedere un potenziamento dei posti per disabili al Meazza. “Il problema dell’accessibilità e dell’accoglienza in concerti, sia piccoli che enormi, ormai è noto a tutti, ma di soluzioni nemmeno l’ombra – sottolinea Valentina Tomirotti – metodi discrezionali di acquisto dei biglietti, postazioni sbagliate che non permettono alcuna visuale, assenza di socialità con le altre persone e la lista sarebbe ancora lunga”.

L’ultimo caso è stato segnalato dalla fan milanese di Taylor Swift, che ha pure comprato un biglietto da 300 euro per l’area Vip alla quale però – le hanno detto gli organizzatori – non potrà accedere “per motivi di sicurezza”.

No ad agire ad personam

“Qual è il vero passo operativo per portare una risoluzione al problema? Basta agire ad personam, ma portare soluzioni utili a risolvere a monte, coinvolgere la parte politica a dovere e perché no, denunciare nelle sedi competenti perché si creino precedenti”, incoraggia Tomirotti, ribadendo che “servono tavoli competenti che mettano mano ad un vero regolamento unitario in sede di eventi pubblici, non è possibile che la decisione sia in mano agli organizzatori”.

La Ministra per la disabilità Locatelli “si attivi”

“Capisco Silvia – conclude – e so cos’ha provato, ma il mio consiglio è non fermarsi alla raccolta firme che, solitamente vengono bellamente ignorate, ma che denunci la situazione: quanto portato avanti da me e Sofia Righetti, ormai crea un precedente importante e utile per far cambiare le cose anche in altri luoghi“. L’appello a contrastare discriminazioni e barriere che impediscono pari accesso alla cultura è diretto anche a Roma: “In Italia è stato istituito un Ministero per la disabilità: si facesse carico anche degli aspetti più ludici della vita delle persone con disabilità, perché tali eventi non vengano minimizzati. Spesso i concerti o gli eventi sono l’unica forma di socializzazione per le persone. La ministra Locatelli si deve attivare: siamo stanchi di avere trattamenti di serie B. Le persone con disabilità sono persone, soggetti politici e soggetti economici come chiunque altro“.

di Simona Ballatore Milano

 

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