di Enzo Beretta
PERUGIA – Picchia il figlioletto autistico di 10 anni afferrandolo per il collo e prendendolo a calci. Un operaio di 58 anni è accusato dal procuratore di Perugia, Raffaele Cantone del reato di lesioni aggravate.
Nelle carte del pubblico ministero attraverso le quali l’uomo viene citato a giudizio si legge che «percuoteva il figlio minore per futili motivi, afferrandolo per il collo e colpendolo con calci che gli hanno provocato contusioni multiple da percosse». La sera del 21 ottobre scorso la madre del bimbo avvertì i carabinieri che intervennero nell’appartamento di Madonna Alta. Sempre attraverso il decreto di citazione a giudizio il pm contesta all’uomo l’aggravante di aver agito contro un familiare convivente, discendente, minore e con disabilità».
Dopo quell’episodio il padre è stato allontanato dalla casa familiare e gli è stata sospesa la potestà genitoriale. Ora dovrà presentarsi davanti al giudice di Perugia: l’appuntamento è per il 12 giugno, il magistrato che si occuperà del fascicolo è Lidia Brutti. L’uomo è difeso dall’avvocato Leonardo Orioli. Tra le persone offese indicate dalla Procura il minorenne e la madre
Le problematiche dello spettro autistico sono rappresentate da un insieme di disturbi del neurosviluppo – si legge nel sito del ministero della Salute -. I sintomi e la gravità possono manifestarsi in maniera diversa da persona a persona e i bisogni specifici possono variare e mutare nel tempo. Stando ai dati nazionali, in Italia viene colpito da autismo un bambino ogni 77, nella fascia di età compresa tra i 7 e i 9 anni, con prevalenza maschile.