Aveva 72 anni, è stato probabilmente stroncato da un infarto. Sordo dalla nascita aveva vinto la sfida di fare del suo albergo un centro del lusso mondiale. Ma aveva anche aperto una onlus per i bambini col suo stesso handicap
E’ morto improvvisamente, probabilmente per un infarto, a 72 anni Roberto Wirth, proprietario dello storico Hotel Hassler a Trinità de’Monti, uno degli alberghi più celebri del mondo, da cui sono passati celebrità, attori internazionali e regnanti, da Ranieri di Monaco ai Kennedy. A dare l’annuncio è stato è stato uno dei figli, Roberto jr., i funerali si svolgeranno martedì alle 11 nella chiesa di Trinità de’Monti. Wirth era sordo dalla nascita, anche se riusciva a leggere il labiale in 5 lingue, e per aiutare i bambini con il suo handicap ha dato anche vita a una fondazione che si occupava di assistenza. Amava molto le tartarughe, tanto che su questa sua passione ha scritto un libro autobiografico, «Parlavo solo con le tartarughe».
Si legge nel comunicato emanato dall’Hassler: «Ha sempre avuto un sogno fin da bambino: gestire in assoluta autonomia un hotel e di diventare un grande albergatore. Con la sua tenacia, tenendo sempre a mente il suo obiettivo, è riuscito a far diventare il suo Hassler un’icona dell’hotellerie a livello mondiale. L’Hassler è sempre stata la sua passione e la sua casa. Con il suo motto “Never give up” (non mollare mai), poi, è riuscito nel corso degli anni ad espandere e sviluppare l’azienda di famiglia e ad ampliare il suo portfolio: Il Palazzetto, Parco del Principe in Toscana, Borgo Bastia Creti in Umbria e Hotel Vannucci a Città della Pieve. “I miei 5 gioielli”, questi erano e saranno per sempre per il Sig. Wirth. La sua educazione e le sue esperienze formative a Milano, alla Scuola alberghiera di Stresa ed infine alla Cornell University sono state le basi del grande uomo e imprenditore.
Brillante, attento, lungimirante non ha mai smesso di impegnarsi in prima persona sia per la sua città di Roma, dove come Presidente dell’Associazione di via Sistina-via F. Crispi si è sempre battuto per la riqualificazione e il decoro del centro storico, che per la sua Onlus Cabss, che dal 2004 supporta i bambini sordi e sordociechi da 0 a 6 anni e le loro famiglie. Raccontando e facendo conoscere le tappe della sua vita anche attraverso la sua biografia scritta con Corrado Ruggeri, “Il silenzio è stato il mio primo compagno di giochi” ha portato avanti il suo messaggio: “Guardare sempre avanti con determinazione e fiducia. Nella vita tutto è possibile e, con impegno, tutti possono farcela. Noi sordi possiamo fare tutto, tranne sentire”. Nel 1992 ha istituito una borsa di studio “Fulbright – Roberto Wirth” dando la possibilità a giovani laureati sordi e udenti la possibilità di specializzarsi presso la Gallaudet University, Washington D.C. (USA), in un’area che apporti beneficio ai bambini sordi e sordociechi italiani. Gallaudet University è l’unico ateneo al mondo bilingue (American Sign Language e Inglese), accessibile anche agli studenti sordi e sordastri. Il miglior modo per onorare la sua memoria sia far tesoro dell’esempio che ci ha lasciato, coltivare quei valori di umanità, responsabilità e apertura mentale di cui è sempre stato il più convinto promotore. Sarà, ora, il grande compito dei suo figli, Veruschka e Roberto Jr, di portare avanti con estremo orgoglio l’eredità del papà».
La famiglia Wirth è ormai alla sesta generazione della celebre dinastia di albergatori svizzeri. I genitori di Roberto, nato a Roma, erano Oscar Wirth e Carmen Bucher Wirth, entrambi discendenti di due famiglie di albergatori: i Bucher della regione di Lucerna in Svizzera e i Wirth da Maulach, in Germania. Per Roma e il suo centro storico aveva un amore infinito: è stato per anni presidente dell’Associazione di piazza di Spagna, battendosi a lungo per il decoro della Scalinata, negli ultimi tempi era presidente dell’Associazione di via Crispi e via Sistina.