Domenica pomeriggio un gruppo di cacciatori che stava battendo l’area intorno al Rio Vignola ha trovato una borsa, alcuni oggetti e resti umani
Sono stati chiamati i carabinieri della Compagnia di Tempio Pausania: nella borsa trovata vicino sono stati rinvenuti i documenti. Finisce così il giallo della scomparsa di Silvana Gandola, la torinese di 78 anni sparita nel marzo scorso mentre passeggiava nei pressi della spiaggia di Torre Vignola insieme ad un’altra signora.
L’ufficialità sull’identità del cadavere è arrivata ieri dopo gli accertamenti tecnico scientifici. Il luogo del ritrovamento dista circa un chilometro dal luogo della scomparsa, ma è una zona molto impervia, quasi impenetrabile. Macchia mediterranea fittissima.
La macchina delle ricerche, imponente, era partita poche ore dopo la scomparsa, ma non aveva portato a nulla nell’immediatezza dei fatti. Erano stati utilizzati persino l’elicottero dei vigili del fuoco e i droni. Si ipotizzò che si fosse allontanata, magari verso altre località del nord dell’isola, magari grazie a un passaggio. In tanti paesi e località turistiche in tutta l’isola i volantini con il suo volto sono rimasti affissi a lungo, fino a pochi mesi fa. In realtà non si era mai allontanata da lì.
Secondo una prima ricostruzione la donna si era inoltrata in una zona di vegetazione fitta e aveva perso l’orientamento. Dopo il decesso il suo corpo sarebbe stato straziato da cinghiali e altri animali. Resta da capire come nonostante la presenza di una badante l’anziana di sia allontanata e soprattutto perché le ricerche non abbiano dato mai frutto. La figlia aveva presentato un esposto in procura a Sassari proprio perché si facesse luce sui punti oscuri.
Silvana Gandola era scomparsa nel nulla un anno fa
Silvana Gandola e la sua assistente erano uscite di casa per fare una passeggiata verso il mare, nel litorale di Aglientu, il 28 marzo 2021. L’avevano cercata a lungo nelle campagne a ridosso delle spiagge tra Portobello di Gallura e Vignola mare – nel nord della Sardegna. La figlia lanciò un accorato appello, che trovò ampio spazio sui giornali locali, nazionali e anche nella trasmissione tv “Chi l’ha visto?”. Vedova da poco più di due mesi al momento della scomparsa, era affetta da sordità grave e non era autonoma. Dal Portogallo, dove si era stabilita col marito dopo aver lasciato Torino, si era trasferita da poco in Gallura, dove aveva una casa, con un’assistente arrivata nell’isola con lei dal Piemonte.