Longiano, tentato omicidio a coltellate, un arresto: gravissimo un uomo sordomuto

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Quando sul posto sono arrivati i primi soccorritori la scena che hanno trovato era simile ai film di Quentin Taratino: un uomo tumefatto al volto, picchiato e legato ad una sedia.

Redazione Corriere Romagna

Una seconda persona che urlava dal dolore per la profonda ferita ad una mano sanguinante ed al piano superiore un terzo ferito: colpito da una coltellata all’addome che lo aveva parzialmente eviscerato.

Tutti sono finiti all’ospedale ed il bilancio finale è di un arrestato con sul capo la pesante accusa di tentato omicidio ed un ricoverato in condizioni gravissime dopo un’operazione d’urgenza per cercare di salvargli la vita.

Il tutto è accaduto alla casa rifugio per richiedenti asilo che si trova in via Crocetta nell’omonima frazione di Longiano. L’allarme è scattato attorno alle 20 di due sere fa ed ha richiamato sul posto prima le ambulanze del 118 e poi i carabinieri di Longiano e della Compagnia di Cesenatico.

La lite da cui tutto è iniziato ha coinvolto due persone (tra le decina che abitano in quello stabile al civico 3480) che condividono la stessa stanza da letto. Nessuno conosce le dinamiche che hanno portato alla lite. Non può raccontarle il ferito più grave, colpito da almeno un profondo fendente al ventre. Era il giorno del 30° compleanno di S.F.M., tunisino nato il 2 gennaio del 1992. Non può raccontare per ora quanto gli è successo perché si trova in prognosi riservata al Bufalini di Cesena e perché è sordo muto e per ascoltare la sua testimonianza servirebbe, oltre che una condizione di salute accettabile, anche l’ausilio di un perito che conosca il linguaggio dei segni.

Al piano di sopra, in qualche maniera è venuto a litigio con chi lo ha accoltellato: S.R., 18 anni e mezzo anche lui di origini tunisine. Che per ora nulla ha spiegato sui “perché” dell’accaduto. Di certo gli altri ospiti della casa si sono accorti della violenza che si stava consumando. Sono intervenuti. Uno di loro, S.S., 30enne, per disarmare l’aggressore e strappargli l’arma bianca dalle mani è stato ferito ad un dito di una mano. Una lesione che si temeva potesse avergli reciso un tendine in maniera seria. Ma che dopo le verifiche in pronto soccorso è risultata necessitante di soli 8 giorni di prognosi per la guarigione. Alla fine, dopo una colluttazione che ha coinvolto più persone, l’aggressore è stato disarmato. Per aspettare i carabinieri che ne prendessero la custodia S.R., tumefatto al volto, era stato legato ad una sedia per impedirgli di scappare.

In ospedale a Cesena e sul luogo del ferimento ben presto sono arrivati anche gli uomini dell’Arma dipendenti della compagnia di Cesenatico. MentreS.F.M. veniva intubato, operato d’urgenza e ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Chirurgia d’Urgenza, all’Obi del pronto soccorso dove ancora adesso si trova piantonato dai militari, veniva comunicato lo stato di arresto a S.R. Il pm Federica Messina gli contesta il tentato omicidio del compagno di stanza ed oggi, probabilmente in modalità telematica, comparirà davanti al Gip per la convalida delle manette.

 

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