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domenica 24 Novembre 2024

Il sito invisibile come la sordità

Oggi Oggi Cronaca Ha sbattuto il portone e mi ha colpito, per questo l’ho accoltellata

Ha sbattuto il portone e mi ha colpito, per questo l’ho accoltellata

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Ancora una perizia, ma su pericolosità sociale, per 45enne accusato di tentato omicidio di una donna

L’episodio nel gennaio del 2020 al rione Libertà. L’uomo già definito incapace di intendere e di volere al momento del fatto, ed incapace di stare in giudizio

Benevento.  E’ già stato considerato incapace di intendere e di volere al momento del fatto ed incapace di stare in giudizio, ora una nuova perizia dovrà accertarne la pericolosità sociale. L’ha disposta questa mattina il Tribunale, che il 15 luglio affiderà l’incarico al dottore Pierluigi Vergineo, nel processo a carico di Vincenzo F., il 45enne di Benevento, sordomuto ed affetto da una cerebropatia neonatale, accusato del tentato omicidio di una 51enne della città – G.G., parte civile con l’avvocato Monica Del Grosso -, ferita all’addome il 9 gennaio del 2020 da una coltellata inferta con una lama di 11 centimetri.

Tutto era accaduto nella zona di piazza San Modesto, teatro di una lite con la donna, che nel sbattere il portone del palazzo in cui entrambi vivono, avrebbe colpito l’indagato. Uno scontro verbale poi degenerato quando l’allora 45enne, rientrato nel suo appartamento, si era munito di un coltello con il quale aveva centrato la malcapitata, ricoverata al Rummo in prognosi riservata.

Difeso dagli avvocati Vincenzo Sguera e Viviana Olivieri, l’uomo era stato sottoposto a fermo dalla Squadra mobile in una inchiesta del sostituto procuratore Maria Colucci. Comparso dinanzi al gip Vincenzo Landolfi, aveva chiesto scusa, attraverso l’assistenza della sorella, che conosce la lingua dei segni, per ciò che aveva combinato, spiegando il gesto con la provocazione che, a suo dire, avrebbe subito.

Era finito in carcere, poi, dopo la perizia del dottore Vergineo decisa nel corso dell’incidente probatorio chiesto dal Pm, che aveva concluso per l’incompatibilità tra le sue condizioni e la detenzione a Capodimonte, nei suoi confronti era stata adottata la misura di sicurezza della libertà vigilata in una struttura psichiatrica, nella quale è ancora ospitato.

 

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