“Sono qui, tagliata fuori, discriminata, impotente e stanca. Non dovrebbero essere i fragili e disabili le categorie da tutelare, da difendere e da sostenere?
Di questo passo faccio prima a registrarmi il vaccino in base alla mia età, quando allora mi basterà solo il mio codice fiscale”.
Questo è quanto scrive in una lettera affidata a Fanpage.it Elena M., cittadina lombarda sorda che non è riuscita a prenotare il vaccino anti Covid attraverso la piattaforma di Poste Italiane.
Continuano i problemi nella prenotazione del vaccino in Lombardia. Nonostante l’apertura alla calendarizzazione della relativa dose anche ai disabili gravi che non sono seguiti da centri ospedalieri specializzati, sono tante le segnalazioni circa disguidi e disservizi lamentati a seguito del tentativo di prenotare l’appuntamento per la ricezione della dose sul sito di Poste Italiane. Dopo la storia di Simone, anche Elena ha voluto raccontare la sua esperienza tramite una lettera affidata a Fanpage.it.
La lettera di Elena: Tagliata fuori e discriminata, sono stanca
“Sono Elena M., disabile grave per la sordità, residente in Lombardia e per questo avrei il diritto al vaccino con la prenotazione a partire da oggi, 9 aprile. Peccato che non sono riuscita a fissare un appuntamento per il vaccino, infatti il sistema on line della Regione Lombardia mi da’ errore e se sono convinta della correttezza dei dati inseriti, mi invitano a contattare il numero verde per la prenotazione.
Purtroppo io non essendo udente non posso comunicare telefonicamente. Scrivo alla chat Lombardia e molto gentilmente mi invitano a contattare il mio medico della mutua per farmi inserire in lista dei disabili gravi. Così faccio e così fa il mio medico. Dopo un po’ riprovo sul sito. Niente, stesso errore. Faccio contattare il numero verde delle prenotazioni dal mio convivente, niente da fare. Gli operatori non sono disponibili, tutti occupati, si invita a riprovare più tardi. Così lui riprova, ancora, ancora e niente.
Scarto le altre opzioni come quella di recarmi personalmente in posta in quanto tutti avendo la mascherina non posso leggere il labiale e quindi comunicare con loro. Poi, logicamente, non risultando nel loro sistema, quindi non risulterei nemmeno allo sportello Postamat. Anche per il portalettere di Poste Italiane vale lo stesso ragionamento e poi non è prevista nessuna consegna in arrivo per me. Nemmeno le due email scritte al referente vaccinazioni disabili territoriale, al VAX manager di Milano, mi hanno dato alcuna risposta. Faccio contattare loro telefonicamente, ma anche qui gli operatori sono tutti occupati e si invita a riprovare più tardi.
Riscrivo alla chat Lombardia e mi rispondono che purtroppo non sanno dirmi quando il mio nominativo risulterà a sistema. Un operatore gentile prende nota dei miei dati e del mio indirizzo email e mi comunica che il prima possibile verrò contattata. Ricevo così molto dopo un’email automatica in cui mi dicono in poche parole “verifichi se la tessera sanitaria non sia scaduta, che sia stata emessa dalla Regione Lombardia e non da altre regioni, di appartenere alle categorie indicate..”
Ricontatto la chat Lombardia che mi spiega che a sistema ci sono problemi con alcuni codici fiscali e che stanno cercando di risolvere il disservizio, dando in questi giorni (non si sa quando) nuove indicazioni ai medici della mutua che a loro volta provvederanno a rifare la registrazione alle relative liste (nel mio caso di disabilità grave) e una volta ricevuta la comunicazione del medico, solo allora, potrò procedere alla prenotazione del vaccino.
Intanto le prenotazioni delle vaccinazioni vanno avanti e chissà fra quando riuscirò a fissare il mio appuntamento.
Ora sono qui, tagliata fuori, discriminata, impotente e stanca.
Non dovrebbero essere i fragili e disabili le categorie da tutelare, da difendere e da sostenere?
Di questo passo faccio prima a registrarmi il vaccino in base alla mia età, quando allora mi basterà solo il mio codice fiscale.
Elena M.