Detenuta “sine titulo” per 3 mesi, Loredana lascia il carcere

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Trasferita in una struttura la 36enne accusata di aver ucciso il figlio di quattro mesi

BENEVENTO – Stavolta il carcere lo ha lasciato per davvero. Avrebbe dovuto farlo tre mesi fa, ma – meglio tardi che mai – la sua storia, emblematica di un incredibile groviglio burocratico, ha finalmente percorso il rettilineo finale. Quello che ha condotto in una struttura in provincia di Avellino, sottoposta ai domiciliari, Loredana Morelli, la 36enne di Campolattaro, sordomuta ed affetta da una forma psicopatologica, che il 15 settembre del 2019 aveva ucciso Diego, il figlio di quattro mesi.

Fin qui era rimasta nella casa circondariale di contrada Capodimonte, detenuta “sine titulo”, nonostante fosse stata accertata l’incompatibilità tra il suo stato di salute e quel regime detentivo. Un caso del quale ci siamo occupati ripetutamente, ora l’epilogo atteso dai difensori della donna – gli avvocati Matteo De Longis e Michele Maselli- , residente in Irpinia, per la quale l’Asl di Avellino, nel frattempo condannata dal giudice civile per non aver provveduto in precedenza, ha preparato il Piano di trattamento riabilitativo individuale.

Si tratta di una vicenda assurda, scandita da errori del Riesame rispetto all’indicazione del centro che avrebbe dovuto inizialmente ospitarla, da ritardi e, infine, anche dall’indisponibilità ad accoglierla manifestata sia suoi congiunti, sia da una clinica di Avellino, per la particolare complessità della condizione di Loredana, per la quale la Corte di assise- nuova udienza il 22 marzo – ha disposto una perizia psichiatrica, per accertarne la capacità di intendere e di volere, e di stare in giudizio, e la pericolosità sociale.

Una storia approdata oltre un mese fa anche alla Commissione giustizia della Camera, dove il presidente Mario Perantoni aveva chiesto al ministero della Salute come mai l’Asl competente non avesse ancora preparato il Piano per Loredana, e a quello della Giustizia, per sapere se in Italia la situazione di Loredana è comune anche ad altre persone.

 

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