Si filma mentre abusa del figliastro. Un 48enne pugliese è stato arrestato. Avrebbe costretto al silenzio la vittima con minacce e ricatti.
Si filma mentre abusa del figlio sordomuto della compagna, al via l’incidente probatorio. Un uomo di 48 anni di Monteroni, in provincia di Lecce, è indagato per aver abusato sessualmente del figlio sordomuto della sua compagna. L’uomo è anche indagato per aver diffuso on line i video delle violenze perpetrate in danno della giovanissima vittima.
Vittima che verrà ascoltata in modalità protetta nel corso di un delicatissimo incidente probatorio che è stato fissato al prossimo 5 dicembre in modalità protetta. I fatti risalgono al 2016, quando gli abusi avrebbero avuto inizio. Quelle violenze, secondo il delicato fascicolo raccolto dagli inquirenti, avrebbero avuto un seguito fino ad aprile di quest’anno. Un calvario di 4 anni, non nuovo alle cronache familiari italiane fatto di step dell’orrore meticolosamente ricostruiti dalla magistratura e dalla polizia giudiziaria.
Si filma mentre abusa del figlio sordomuto
L’indagato avrebbe approfittato dell’assenza della madre del figliastro per mettere in atto i suoi sordidi propositi. Due le location dell’orrore: l’abitazione della coppia ed un casolare di campagna. Il tutto condito con le immancabili minacce che di solito si accompagnano a questa condotta criminale che purtroppo continua a riempire i faldoni delle procure in tutto il mondo. Dopo la denuncia i carabinieri avevano acquisito frames della chat sulla quale il presunto mostro aveva diffuso le immagini delle violenze ed era partita l’indagine, culminata con l’arresto dello stesso per esigenze cautelari comprovate.
Cos’è l’incidente probatorio
Alla fine dell’estate poi il Gip Sergio Tosi aveva accolto la richiesta del Sostituto Procuratore Giorgia Villa di effettuare una perizia psicodiagnostica sulla vittima. Ma che cos’è l’incidente probatorio? E’ il momento esatto in cui una determinata fase dell’indagine, fase molto delicata e bisognosa di approfondimenti necessari, viene ‘cristallizzata’ come congrua. Questo per diventare elemento su cui si andrà a dibattere in un eventuale processo.
In questo caso l’udienza del 5 dicembre servirà a valutare, tramite un consulente incaricato, le dichiarazioni della vittima e le condizioni psichiche della stessa, che è parte lesa in procedimento. Se da quell’esame emergerà l’elemento per cui il giovane è in grado di rendere testimonianza, allora le sue dichiarazioni faranno fede e prova in un processo che dipende quasi per intero da quello che racconterà lui.