È stata avanzata la richiesta d’incidente probatorio che permette di “cristallizzare” le accuse in vista di un eventuale processo.
La Procura chiede l’ascolto della vittima dei presunti abusi per mano del patrigno.
Il procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, di concerto con il sostituto procuratore Giorgia Villa, ha avanzato richiesta d’incidente probatorio (permette di “cristallizzare” le accuse in vista di un eventuale processo). Nelle prossime ore, sarà il gip designato a fissare l’udienza.
La Procura ritiene difatti necessario procedere con una perizia psicodiagnostica per accertare la capacità di testimoniare della vittima, un 30enne affetto da sordomutismo e conseguente immaturità psicopatologica. Successivamente, si chiede l’assunzione della sua testimonianza, con l’ausilio di un interprete L.i.S. per avere eventuale conferma delle accuse nei confronti dell’indagato. E per accertare eventuali altri episodi e comportamenti del patrigno, rilevanti ai fini delle indagini.
Ed infine, si chiede la cosiddetta “validation” delle dichiarazioni rese, che saranno vagliate da uno specialista.
L’interrogatorio
Ricordiamo che un 48enne di un paese del nord Salento è indagato con le accuse di violenza sessuale aggravata e diffusione illecita di video e immagini sessualmente espliciti. L’uomo è stato arrestato nel mese di luglio, a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare, a firma del gip Giovanni Gallo, eseguita dai Carabinieri della Sezione Operativa del Norm della Compagnia di Lecce.
Successivamente, si è svolto l’interrogatorio di garanzia, dinanzi al giudice. Il 48enne, assistito dal proprio legale, ha ammesso gli atti sessuali più datati nel tempo, verso il figliastro 30enne affetto da sordomutismo. Ha invece negato le accuse più recenti di abusi sessuali, contestate dalla Procura. L’indagato si trova tuttora dietro le sbarre del carcere di Borgo San Nicola.
L’inchiesta
L’inchiesta è stata condotta dal sostituto procuratore Giorgia Villa. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo, dopo aver istaurato un’amicizia virtuale tramite social network con una giovane del nord Italia, aveva iniziato ad inviarle video in cui si ritraeva in comportamenti molto compromettenti. Tra i filmati inviati al contatto della giovane, profilo che poi è risultato essere falso, vi era anche un video in cui si riprendeva mentre praticava una fellatio al figliastro 30enne.
Sono stati proprio questi girati a smascherare quella che in apparenza sembrava una persona per bene e religiosa e che frequentava un gruppo di preghiera.
Vennero anche disposte le audizioni del 30enne in modalità protetta, con l’ausilio della psicologa Sara Scrimieri e dello psichiatra Domenico Suma. Il patrigno avrebbe approfittato dei periodi di assenza della moglie, madre del ragazzo, per commettere abusi nei suoi confronti. Non solo approfittando della condizione di inferiorità psichica della persona offesa, ma anche minacciando che se avesse raccontato qualcosa alla madre sarebbe stato picchiato. E poi, venuto a conoscenza della diffusione del video “compromettente”, il 48enne avrebbe manifestato ad un conoscente l’intenzione di farla finita, insieme alla moglie ed al figliastro.
Nell’ordinanza a firma del gip Gallo, vengono poi ricostruiti gli episodi di presunti abusi sessuali, molti dei quali avvenuti quando la moglie dell’uomo si trovava ricoverata in ospedale. Venuta a conoscenza dell’esistenza di un video in cui venivano immortalate le violenze verso il figliastro, la donna ha chiesto al 48enne di lasciare la casa.
Come curatore speciale del ragazzo, compare l’avvocato Ivana Quarta. La persona offesa è assistita dall’avvocato Maria Emanuela Toma.