Coppia di non udenti in frantumi: lui è violento

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FABBRICO. Ad un’esistenza in salita segnata dal sordomutismo, erano riusciti, insieme, a far fronte e vincere la loro personale battaglia. Una vita di coppia serena e dalla loro unione è nato un figlio.Ma qualcosa poi si è “rotto” in questa convivenza, a tal punto che è scattata un’inchiesta – coordinata dal sostituto procuratore Maria Rita Pantani – conclusasi con pesanti accuse nei confronti del compagno 43enne: maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate, estorsione.

Una vicenda che, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si sarebbe pericolosamente trascinata a partire dal 2015 e i fatti ricostruiti dagli investigatori riguardano tre spostamenti effettuati nel tempo dal nucleo familiare, inizialmente a Borgo Virgilio (Mantova), poi a Carpi (Modena) e infine a Fabbrico.Per il pm Pantani i maltrattamenti alla compagna ora 36enne sarebbero avvenuti con continuità: calci, pugni, anche in presenza del figlio minorenne, lancio di suppellettili, minacce di morte. Un incubo fra le mura domestiche e nemmeno i cambi di residenza avrebbero mutato la situazione.

E in due occasioni – il 14 dicembre 2016 a Borgo Virgilio e il 3 luglio 2018 a Fabbrico – calci e pugni avevano cagionato alla donna policontusioni e traumi giudicati guaribili in 21 giorni (nell’episodio mantovano) e 7 giorni (relativamente alle botte subite nel secondo sgradevole caso). Ma perché tanta violenza? Per gli inquirenti c’è di mezzo un’estorsione alla compagna: continue richieste di denaro (dai 200 ai 400 euro con cadenza pressoché settimanale) dicendole che se non avesse recuperato i soldi richiesti l’avrebbe picchiata ancora e con maggiore violenza, costringendola a fargli da garante per due prestiti di 55 mila euro.

Lui avrebbe anche pressato la convivente affinché chiedesse e si facesse inviare dei quattrini dai genitori.Infatti la madre della 36enne ha contribuito – con il suo racconto su quanto sarebbe avvenuto all’interno della coppia – a far decollare le indagini. Ora sarà un processo ad entrare fra le pieghe di questa delicata vicenda, in cui alla già complicata disabilità si è associata una vita di coppia dilaniata, violenta.

I due si sono lasciati e vivono lontani. Il 43enne è difeso dall’avvocato Costantino Diana che, contattato dalla Gazzetta, ha preferito non fare dichiarazioni.

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