Prof di sostegno smaschera la finta sorda che chiede soldi

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SACILE. Smaschera una finta sorda che chiede soldi ai passanti a Venezia: Chiara Botteon, docente nelle scuole liventine, è specializzata nella lingua dei segni, la Lis, per sordomuti, e l’ha messa in fuga.

La sedicente sorda si è imbattuta nell’esperta mediatrice linguistica ed è improvvisamente impallidita di fronte al linguaggio Lis, del tutto ignoto. «Attenzione – Botteon ha lanciato la segnalazione sui social – c’è una ragazza che si aggira per le calli a Venezia fingendosi sorda. Chiede soldi ai passanti per l’apertura di un centro per bambini poveri: quando ho iniziato a “segnare” con lei, per conoscere tutti i dettagli di questa colletta, improvvisamente si è dileguata».

Finta sorda e finta raccolta fondi: la donna si è intimorita di fronte alla mediatrice che l’ha subito smascherata con la lingua dei segni. «È utile mettere in guardia su questa truffa perché sono capitati casi di sedicenti sordi e sordomuti in altre città – hanno confermato alcuni disabili dell’Ente nazionale sordi –. Per esempio a Bibione, Trieste, Verona, Treviso».
La truffa ha uno schema consolidato: fingersi sordi, magari mostrando un tesserino fasullo di persone non udenti e chiedere poi ai passanti un contributo in denaro per un fantomatico centro di solidarietà. La tattica è quella di impietosire i passanti per spillare il danaro a chi si lascia commuovere: attenzione, perché le norme del decreto sicurezza prevedono l’arresto da tre a sei mesi e una multa da tre a seimila euro per chi esercita forme di accattonaggio simulando disabilità e malattie. Cioè mezzi fraudolenti per destare pietà.

«Si tratta di una truffa sempre più frequente, come attestano le denunce capitate in molte zone – dicono all’Ente dei sordi che ha sportelli territoriali –. I finti certificati per persone non udenti e disabili, utile a fantomatiche raccolte fondi sono stati di recente utilizzati anche in tante città turistiche. Le forze dell’ordine invitano a diffidare di insistenti richieste e non elargire denaro».

L’altruismo è un’altra cosa e il passaparola sul web mette in guardia dai truffatori che molte volte esibiscono anche i depliant su presunti centri di assistenza per sordi e sordomuti. La mediatrice linguistica Botteon ha intuito che qualcosa nella sedicente sorda, non quadrava: affianca gli studenti sordi da anni, nelle scuole superiori come nell’Isis Carniello a Brugnera. «La comunicazione dei sordi passa attraverso il linguaggio dei segni – ha spiegato la mediatrice –. Un canale per interagire con il mondo». I falsi sordi si smascherano subito.

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