Miss precipitata dal balcone, oggi Annamaria Sorrentino avrebbe compiuto 30 anni

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Facebook è il post dell’avvocato Nicodemo Gentile

“Ovunque ti trovi, auguri”. Il 3 ottobre Annamaria Sorrentino, la 20enne precipitata dal balcone a Tropea in circostanze da chiarire, avrebbe compiuto 30 anni. A ricordarla su Facebook è il post dell’avvocato Nicodemo Gentile, difensore della famiglia: “Il suicidio è una fandonia, è un dovere capire cosa è successo in quella casa”.

“Questa bellissima donna oggi avrebbe compiuto (solo) 30 anni. Il 16 Agosto però è volata dal terrazzo di casa. Annamaria era innamorata della vita, il suicidio è una enorme fandonia. É un dovere di tutti capire cosa è realmente successo nell’appartamento delle vacanze. Ovunque ti trovi, auguri”. A ricordare l’ex miss Campania, Annamaria Sorrentino su Facebook è il post dell’avvocato Nicodemo Gentile, legale assunto dalla famiglia della ragazza morta in circostanze da chiarire a Tropea, per fare chiarezza su quanto accaduto nella casa di Parghelia dove la 29enne non udente era andata a villeggiare con il marito, altre due coppie di amici e i loro bambini. Annamaria, originaria di Melito (Napoli), è morta dopo due giorni dalla caduta

A oltre un mese dallo sciagurato evento, la trama delle relazioni degli abitanti di quella casa, sembra complicarsi sempre di più. Secondo Paolo Foresta, anche lui non udente come tutto il gruppo di amici che hanno soggiornato in quella casa, Annamaria avrebbe avuto una relazione con Salvatore, uno degli altri ospiti dell’appartamento al secondo piano da dove è volata. Dunque, se la ricostruzione di Paolo è attendibile, Paolo e Annamaria sarebbero partiti con l’uomo con cui la ragazza aveva una relazione extraconiugale, sua moglie, il loro bambino e un’altra coppia di amici. Un parterre singolare se si assume il dato che Paolo, come dice oggi, era a conoscenza della relazione di sua moglie.

Quel che è certo è che la notte precedente la tragedia, in quella casa c’è stata una violenta lite collettiva. I vicini hanno riferito di aver sentito nel silenzio della notte il rumore di passi, sedie che volavano, urla, insulti (pu**ana) e infine le grida di una donna che invocava aiuto. Erano le 3 del mattino del 16 agosto: alle 15 e 30 di quel giorno Annamaria sarebbe voltata dal secondo piano per morire dopo due giorni di agonia all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Secondo quanto riferito da tutti gli abitanti della casa, si sarebbe trattato di un gesto volontario. Annamaria, insomma, si sarebbe suicidata perché era ‘nervosa’.

Dopo la morte della 29enne, tuttavia, la famiglia ha cominciato ricevere messaggi di amici e conoscenti che riferivano di violente liti per gelosia tra Anna e suo marito. “Da tre anni non la toccavo più” dice oggi Paolo, “non le ho fatto del male”. I dubbi, tuttavia, restano e verranno presto sciolti dall’indagine della Procura di Vibo Valentia, che ha preso in carico il caso. Indagini difensive sono in corso anche da parte del legale della famiglia Sorrentino, Nicodemo Gentile, che ha annunciato di voler chiedere l’autopsia sul corpo della vittima

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