Caso Provolo, l’Argentina chiede l’estradizione di Pirmati

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Mandato di arresto e la richiesta di estradizione per Eliseo Pirmati. Questo l’ordine del presidente della Corte Suprema di Giustizia di Buenos Aires nei confronti del sacerdote dell’Istituto Provolo (che ora vive a Verona) accusato di aver abusato dei bambini sordomuti tra il 1980 e il 1990.

Emergono novità dall’Argentina sul caso Provolo. Nelle scorse settimane, ad inizio agosto, la magistratura locale aveva ripreso il processo per gli abusi sui bambini sordomuti dell’Istituto Provolo, che ha sede a Verona. Tra i tre imputati, c’era anche il sacerdote veronese Nicola Corradi, 83 anni, accusato assieme ad Horacio Corbacho e all’impiegato Armando Gómez, di aver abusato di minori tra il 2005 e il 2015. E lunedì il presidente della Corte Suprema di Giustizia di Buenos Aires ha inviato al Ministero degli Esteri del governo il mandato di arresto e la richiesta di estradizione per un altro prete, che ora vive e gira per Verona. E’ Eliseo Pirmati, anche lui accusato di aver abusato di bambini sordomuti nella decade tra il 1980 e il 1990 nell’Istituto Provolo a La Plata. L’indagine era cominciata a fine 2016, si apprende da fonti argentine, quando emerse che i sacerdoti Nicola Corradi e Horacio Corbacho avevano lavorato insieme nella sede dell’Istituto a La Plata. A completare il quadro poi la testimonianza di una delle presunte vittime di Pirmati, che riferì di essere arrivato al Provolo all’età di 10 anni, nel 1989, per poi rimanerci fino al 1993, quando fu «ridotto alla schivitù e abusato sessualmente

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