Papa alle persone sorde: la vostra presenza per costruire comunità più accoglienti

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Adriana Masotti – Città del Vaticano

La Federazione Italiana Associazioni dei Sordi (FIAS) – nata nel 2018 dalla rifondazione della Federazione italiana delle associazioni fra i sordomuti, la più antica associazione della comunità sorda italiana risalente al 1920 – si dedica “ad affrontare la cultura dello scarto, favorendo in tutti gli ambienti una maggiore inclusione”. E’ il riconoscimento che Francesco rivolge a quanti la rappresentano all’inizio del suo discorso nell’udienza di oggi, introdotta dalle parole della presidente, Laura Santarelli.

Necessario superare le barriere che limitano le persone sorde

Un’opera importante “per assicurare migliore qualità di vita” alle persone sorde che “vivono inevitabilmente una condizione di fragilità”. Il Papa dice che questo fa parte della vita, ma che quello che “non va bene” sono le situazioni di pregiudizio che spesso si trovano ad affrontare, anche all’interno delle comunità cristiane. Esse, dunque, come tutta l’intera società, devono sempre più impegnarsi per superare le barriere e “cogliere la potenzialità della vostra presenza attiva”. E Papa Francesco coglie in questa presenza un dato positivo:

Voi invece ci insegnate che solo abitando il limite e la fragilità si può essere costruttori, insieme ai responsabili e a tutti i membri della comunità civile e di quella ecclesiale, della cultura dell’incontro, in opposizione all’indifferenza diffusa. Così si può migliorare la società e la comunità e offrire anche alle persone sorde una pienezza esistenziale che tenga conto di tutti gli aspetti della vita nelle sue diverse fasi.

I sordi, una risorsa per l’evangelizzazione

E nella Chiesa, continua Francesco, “anche voi sordi siete un dono”. Ciascun battezzato è un missionario e perciò “la presenza di persone sorde tra gli operatori pastorali, naturalmente formate (…), può realmente rappresentare una risorsa e un’occasione di evangelizzazione”. E il Papa sottolinea il loro particolare contributo:

La presenza di Dio non si percepisce con le orecchie, ma con la fede; pertanto vi incoraggio a ravvivare la vostra fede per avvertire sempre più la vicinanza di Dio, la cui voce risuona nel cuore di ciascuno, e tutti la possono sentire. Potrete così aiutare quanti non “sentono” la voce di Dio ad essere più attenti ad essa.

Uno sguardo profetico che sollecita la condivisione

Il pensiero di Francesco va quindi a alle tante persone sorde in Italia e nel mondo e in particolare a quelle “che vivono in condizioni di emarginazione e di miseria”. E assicura:

Prego per loro. E prego per voi perché possiate portare il vostro peculiare contributo nella società, essendo capaci di uno sguardo profetico, capaci di accompagnare processi di condivisione e di inclusione, capaci di cooperare alla rivoluzione della tenerezza e della prossimità. Anche nella Chiesa è necessaria la vostra presenza per contribuire a costruire comunità che siano case accoglienti e aperte a tutti, a partire dagli ultimi.

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